Dipendente pubblico triestino usava auto, telepass e benzina aziendali per scopi privati

Dipendente pubblico triestino usava auto, telepass e benzina aziendali per scopi privati

I Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Trieste hanno recentemente concluso un’indagine che ha portato alla denuncia di un dipendente di una società pubblica locale per truffa aggravata e peculato. L’attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Trieste, ha avuto inizio a seguito di una segnalazione ricevuta dalla stessa società, che indicava comportamenti sospetti del dipendente in questione.

Uso illecito di mezzi aziendali per scopi privati

Le Fiamme Gialle hanno esaminato attentamente la documentazione aziendale e incrociato i dati raccolti durante le audizioni con colleghi e dirigenti. Dall'indagine è emerso che il dipendente sfruttava le auto aziendali, il telepass e le carte carburante della società per scopi personali. In particolare, è stato accertato che utilizzava un’auto aziendale in ferie, il telepass su un veicolo privato per viaggi fuori città, e che effettuava rifornimenti di carburante fuori dagli orari di servizio, spesso di mattina presto o in tarda serata.

Assenze dal lavoro giustificate con permessi per servizi mai effettuati

Inoltre, è stato rilevato che il dipendente richiedeva permessi per presunti servizi aziendali, come rifornimenti o lavaggi delle auto, senza che queste attività fossero realmente svolte. Questi permessi risultavano così strumentali alle sue assenze private.

Conseguenze e misure adottate

Al termine dell’indagine, il dipendente è stato deferito alla Procura di Trieste per truffa aggravata e peculato, e il suo contratto è stato risolto. La Guardia di Finanza ha sottolineato l’importanza di contrastare le frodi nell’ambito pubblico per garantire un utilizzo corretto e trasparente delle risorse economiche comuni.

Presunzione di innocenza

Conformemente al Decreto Legislativo 8 novembre 2021, n.188, la Guardia di Finanza ha ricordato che, secondo il principio di presunzione di innocenza, la colpevolezza dell’indagato sarà considerata tale solo se confermata da una sentenza definitiva.