Bollette, pacchi regalo o tanga brasiliani? Trieste si interroga sulle sue luminarie
Le nuove luminarie natalizie di Trieste stanno facendo parlare cittadini e visitatori, scatenando un’ondata di commenti curiosi e ironici. I rettangoli luminosi che decorano Largo Barriera e altre vie del centro hanno sostituito le più tradizionali stelle e candele, suscitando reazioni contrastanti e ipotesi fantasiose sul loro significato.
Le interpretazioni dei cittadini
Un triestino ha proposto provocatoriamente che le luci possano simboleggiare carte di credito – perfette per uno spirito natalizio consumistico – o addirittura bollette, ironizzando sul peso economico che grava sui meno abbienti durante le feste.
Le risposte non si sono fatte attendere:
- "Pacchi regalo o carte di credito?": alcuni cittadini hanno immaginato che i rettangoli rappresentino i classici pacchi regalo natalizi, mentre altri hanno scherzato sul fatto che possano richiamare le carte di credito pronte a essere utilizzate per gli acquisti delle feste.
- "Bollette o salviette umide?": un altro triestino ha ipotizzato che possano simboleggiare bollette o addirittura fazzoletti per le lacrime, evocando il difficile contesto economico di molti.
- "Tende di casa o tanga brasiliani?": i più fantasiosi si sono spinti a paragoni improbabili, paragonando le luci a tende di casa o persino a dettagli di abbigliamento.
- "Fogli di carta igienica?": alcuni, con vena ironica, hanno scherzato attribuendo alle luminarie un aspetto decisamente meno natalizio.
Critiche e ironia triestina
Non sono mancate le critiche al design delle luci:
- "Bruttine e tristissime", ha dichiarato una cittadina, aggiungendo che il contrasto tra la luce calda dei lampioni e quella fredda dei led delle luminarie risulta poco armonico.
- "Atmosfera tetra", ha commentato un altro triestino, lamentando una generale mancanza di calore nelle decorazioni del centro città.
Molti hanno evocato il confronto con altre città, come Udine o Vienna, sottolineando la maggiore bellezza delle luminarie in quei luoghi:
- "A Udine, atmosfera bellissima con grandi luminarie, calde e accoglienti", ha scritto una cittadina che ha visitato il centro friulano.
Tuttavia, qualcuno ha difeso le luci:
- "Non devono per forza rappresentare qualcosa", ha suggerito un altro cittadino, invitando a non cercare significati nascosti.
- "A me piacciono, smettetela di lamentarvi sempre", ha dichiarato un’altra triestina, stanca delle continue critiche.
Aspetti pratici ed energetici
Altri commenti hanno suggerito che la scelta delle nuove luminarie possa essere legata a una questione di risparmio energetico o a una gestione del bilancio comunale:
- "Forse stanno risparmiando perché devono restaurare il Municipio", ha ironizzato un cittadino.
C’è chi, invece, ha attribuito il tutto a una questione tecnica:
- "Sarà che l’anno scorso si sono ingarbugliate durante lo smontaggio e queste erano le uniche disponibili", ha ipotizzato scherzosamente un triestino.
Mai contenti: il dibattito tra tradizione e innovazione
Alcuni commentatori hanno sottolineato il tipico atteggiamento critico dei triestini:
- "Non va mai bene niente: se le luci sono troppo presto, non va bene; se sono fredde, non va bene; se sono calde, nemmeno", ha scritto un cittadino con ironia.
- "Mai contenti di niente!", ha esclamato un’altra persona, invitando a godersi lo spirito natalizio senza troppi pensieri.
Eppure, c’è chi sente la mancanza delle vecchie decorazioni:
- "Le candele e le stelle avevano un calore e una magia che questi rettangoli non riescono a trasmettere", ha scritto una nostalgica cittadina.
Le luci accendono la fantasia (e le polemiche)
Tra critiche, difese e ipotesi ironiche, le nuove luminarie hanno certamente raggiunto un obiettivo: far parlare di sé. Che siano pacchi regalo, simboli minimalisti o semplicemente una scelta estetica moderna, i rettangoli luminosi di Trieste hanno acceso non solo le strade, ma anche il dibattito cittadino.
Resta la curiosità: c’è davvero un messaggio nascosto o tutto è affidato alla libera interpretazione? Intanto, Trieste continua a vivere il suo Natale con il solito, inimitabile spirito critico.