Consulta, 'saranno i giudici a decidere margini del fine vita'

Consulta, 'saranno i giudici a decidere margini del fine vita'

Fine vita e suicidio assistito, la Consulta affida ai giudici di stabilire i margini di un "trattamento di sostegno vitale". "Caso per caso sarà una toga a decidere il via libera dalla vita stessa. E chi lo accompagnerà in questo percorso non commetterà reati". Lo scrive questa mattina Repubblica, anticipando le conclusioni di una sentenza che presto sarà resa pubblica. Si tratta, scrive il quotidiano, di una sentenza "interpretativa di rigetto", nel senso che precisa l'ampiezza della stessa decisione della Corte sui "trattamenti vitali di sostegno". La Corte interpreta le quattro condizioni fissate nel 2019 che hanno reso possibile il suicidio assistito. La terza stabiliva che a rivendicare questo diritto poteva essere chi è "tenuto in vita a mezzo di trattamenti di sostegno vitale". Ed era capace, recitava la quarta, "di prendere decisioni libere e consapevoli". Ora la Consulta allarga il riferimento ai "trattamenti di sostegno vitale". Solo una macchina in caso di paralisi totale, come per chi è tetraplegico? Oppure anche l'indispensabile "sostegno" di un'assistenza continua per ogni minuscolo gesto quotidiano? Qui sta la svolta della Corte, conclude Repubblica, che affida alla figura del giudice il potere di stabilire il margine di sofferenza per quel "trattamento di sostegno vitale", al punto da aprire la porta alla possibilità di mettere fine alla vita con un "io lo voglio". (ANSA). J5J-NM ANSA