Con autoemoteche raccolto il 13% sangue in Fvg

"Le autoemoteche presenti in Friuli Venezia
Giulia per la raccolta del sangue e del plasma hanno garantito,
nel 2022, il 13% circa della complessiva raccolta regionale. Un
risultato importante a testimonianza che il servizio capillare
della raccolta sul territorio permette di raggiungere i donatori
anche nelle realtà più distanti dai centri fissi, a beneficio del
raggiungimento dell'autosufficienza regionale e nazionale".
 
Lo ha comunicato l'assessore regionale alla Salute del Friuli
Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, rispondendo stamani a
un'interrogazione in Consiglio regionale.
 
"La nostra Regione - ha dettagliato Riccardi - contribuisce ai
programmi di autosufficienza nazionale con l'invio annuale di
8.500 unità alle Regioni Lazio e Sardegna: è doveroso rivolgere
un ringraziamento alle associazioni dei donatori di sangue e ai
nostri cittadini che, con spirito altruistico e solidaristico,
donano, sapendo che il loro sangue è destinato a persone meno
fortunate che risiedono in qualsiasi regione italiana".
 
"Nel dicembre 2022 è stata accreditata la terza autoemoteca che,
con l'inizio dell'anno 2023, è entrata in attività - ha ricordato
Riccardi -. La stesura del calendario della raccolta mobile per
il 2023 ha visto la piena collaborazione di tutte le associazioni
e della Direzione infermieristica dell'Azienda sanitaria
universitaria Friuli Centrale, con un puntuale e approfondito
lavoro. La Direzione infermieristica ha cercato tutte le
possibili risorse per soddisfare le richieste delle associazioni
e ha garantito, per il 2023, 530 uscite con un incremento di 50
uscite".
 
"L'autoemoteca intitolata all'indimenticabile Egidio Bragagnolo,
già presidente dell'associazione donatori di Gorizia, ha
contribuito negli ultimi 15 anni alla raccolta sangue regionale
apportando un valore aggiunto all'intera comunità e tutti
riconosciamo gli ottimi risultati raggiunti" ha sottolineato
Riccardi.
 
"La rete trasfusionale regionale ha garantito e sta garantendo
gli obiettivi di programmazione, sia per i globuli rossi sia per
il plasma inviato per la produzione dei farmaci plasma-derivati
che sono considerati salvavita, di cui i pazienti possono
giovarsi grazie ai nostri donatori - ha aggiunto ancora Riccardi
-. Alla luce delle esigenze che si stanno delineando per il
futuro con i nuovi requisiti di accreditamento, siamo tutti
consapevoli che l'ottimizzazione della rete trasfusionale debba
passare attraverso un aggiornamento del Piano sangue, con una
profonda analisi che deve interessare tutti gli ambiti di
funzione della medicina trasfusionale: raccolta, lavorazione,
qualificazione biologica, assegnazione e distribuzione del sangue
della medicina trasfusionale, e raccolta delle cellule staminali".