Wartsila, Cgil-Cisl-Uil: "Rispettare accordi, no a esternalizzazioni!!"

Wartsila, Cgil-Cisl-Uil: "Rispettare accordi, no a esternalizzazioni!!"

La direzione aziendale di Wartsila Italia "ha confermato essere in atto uno studio di fattibilità da parte della corporate sull'esternalizzazione dei servizi della divisione 'Technical Information' dove sono attualmente occupati 120 dipendenti di Wartsila Group, 23 dei quali lavorano in Wartsila Italia a TRIESTE". Lo denunciano in una nota, come una violazione dell'accordo di programma per la reindustrializzazione dell'ex sito produttivo Wartsila di TRIESTE, le segreterie nazionali di Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil, dopo l'incontro di ieri alla Confindustria di TRIESTE con l'Ad di Wartsila Italia, Gianluca Bertossi, sull'andamento del piano industriale 2024-26, che prevede il mantenimento nella sede di TRIESTE del settore Ricerca e sviluppo e Servizio. L'accordo di luglio di quest'anno prevede inoltre il mantenimento degli attuali asset industriali e occupazionali almeno sino al 31 dicembre 2027, sottolineano i sindacati. "È grave che l'azienda sia inadempiente agli impegni contrattuali sottoscritti solo qualche mese fa anche in sede governativa- proseguono da Fim, Fiom e Uil-, e che pensi, dopo aver delocalizzato la produzione, di indebolire ulteriormente la sede di TRIESTE e il gruppo Wartsila Italia trasferendo a terzi le divisioni industriali strategiche", spiegano, annunciando che la settimana prossima saranno calendarizzate delle assemblee per informare i lavoratori e per avere il mandato di promuovere azioni di contrasto nel caso la multinazionale confermasse la volontà di esternalizzare la divisione Technical Information.
Alla riunione la direzione Wartsila ha poi confermato i dati occupazionali: 795 dipendenti in Italia, di cui 620 a Trieste, 122 a Genova, 44 a Napoli e 9 a Taranto. L'azienda ha riconfermato l'impegno a ripristinare, in tutti i siti, il turn-over per uscite per pensionamento o dimissioni volontari. Anche gli investimenti seguono quanto previsto dal piano. In sindacati chiedono però di aumentare e qualificare per il prossimo triennio gli investimenti nei siti italiani, anche tenuto conto dei positivi risultati finanziari della corporate formalizzati nella recente semestrale. Rispetto alle 'basi' la delegazione dei metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil lamenta la carenza di una interlocuzione efficace tra azienda e Rsu, al che l'azienda si è impegnata a qualificare le relazioni con il sindacato sia a Genova che Napoli, anche calendarizzando entro fine mese un primo confronto con le Rsu e le organizzazioni territoriali, per approfondire le tematiche locali e confermare gli impegni presi sulla continuità delle attività, dell'occupazione, delle aree su cui insistono le infrastrutture delle basi, conclude la nota. (Mil/ Dire)