Trieste si mobilita contro il Ddl caccia: sabato presidio in piazza Unità
La città di Trieste sarà una delle tre piazze italiane – insieme a Venezia e Salerno – a ospitare il presidio del movimento antispecista Ribellione Animale nell’ambito della mobilitazione nazionale “Stop Ddl Caccia”. L’appuntamento è fissato per sabato 25 ottobre alle ore 16 in piazza Unità, proprio davanti al palazzo della Prefettura, dove attivisti e cittadini manifesteranno contro la proposta di modifica alla legge sulla caccia presentata dal ministro Francesco Lollobrigida.
Secondo gli organizzatori, il disegno di legge rappresenterebbe un grave passo indietro nella tutela della fauna selvatica e nella sicurezza pubblica, aprendo la strada a un ampliamento delle zone e dei periodi di caccia e a un aumento delle specie cacciabili. Nella nota diffusa da Ribellione Animale si parla di “stragi quotidiane di animali non umani”, e si denuncia anche il possibile uso di animali vivi come richiami, definito “una pratica crudele e inaccettabile”.
Tra i timori maggiori c’è anche quello legato alla sicurezza delle persone. Secondo il movimento, l’estensione delle aree di caccia “anche a zone pubbliche come parchi e spiagge” aumenterebbe sensibilmente il rischio di incidenti, che già oggi non sono rari. “Molte persone – si legge nel comunicato – hanno già perso la vita o riportato gravi ferite a causa di attività venatorie. Con le nuove regole, il pericolo potrebbe diventare quotidiano”.
Gli attivisti contestano inoltre la dimensione economica del provvedimento, definendolo “un favore al turismo venatorio e all’economia della caccia”, e chiedono il ritiro immediato della proposta di legge. L’obiettivo dichiarato di Ribellione Animale è “aprire un dibattito pubblico sulle alternative etiche e sostenibili, fino all’abolizione definitiva della caccia”.
Il movimento antispecista, attivo a livello nazionale, ribadisce che “ogni forma di violenza e discriminazione basata sulla specie deve essere superata”, invitando la cittadinanza a partecipare pacificamente al presidio per “difendere la vita e il rispetto verso tutti gli esseri senzienti”.