"Rotta balcanica e terrorismo islamico non sono emergenze passeggere, serve strategia a lungo termine"

"Rotta balcanica e terrorismo islamico non sono emergenze passeggere, serve strategia a lungo termine"

"A sei mesi dalla sospensione del trattato di libera circolazione tra Italia e Slovenia, sembra che la politica sia orientata a prorogare il provvedimento per tutta la stagione estiva. Alla base di questo orientamento parrebbe esserci una valutazione sull'impatto che la misura avrebbe avuto sui fenomeni per la quale essa stessa è stata istituita, nell'ormai lontano ottobre del 2023 Tale orientamento non può non essere il frutto di un'attenta analisi attraverso la quale il legislatore ha rilevato che il ripristino dei controlli ai valichi con la Slovenia abbia “spento” la cosiddetta “rotta balcanica” ed abbia scongiurato che il nostro Paese fosse oggetto di infiltrazioni di soggetti radicalizzati. Evidentemente i risultati sono stati giudicati così stupefacenti da continuare, a cuor leggero, a sostenere i costi elevatissimi che tale misura fa gravare su poliziotti e cittadini.  Le encomiabili prestazioni degli oltre 300 poliziotti provenienti da tutta Italia, che da sei mesi sono aggregati (non assegnati) nelle province frontaliere del Friuli Venezia Giulia, alloggiati in strutture alberghiere, trasportati da e verso le loro postazioni di servizio al prezzo di ore ed ore di lavoro straordinario, si stima infatti producano un costo di circa 150€ al giorno, per ogni unità impiegata, vale a dire un investimento quotidiano pari a circa 45.000€.  Le condizioni lavorative in cui operano gli agenti offrono l'esatta dimensione della precarietà e approssimazione con cui il servizio è nato e viene periodicamente rinnovato. Le strutture fatiscenti (containers, camper e tendalini) che espongono il personale a temperature rigide in inverno, e diverranno incandescenti la prossima estate, costituiscono una vera offesa alla dignità di chi ci lavora e all'immagine che il Paese offre al visitatore che valica il Confine di Stato, soprattutto se paragonate alle funzionali, solide e moderne strutture assegnate alle Polizie di Austria e Germania che effettuano, da tempo attività di “retrovalico” per monitorare il flusso migratorio in direzione sud-nord.  La sospensione del trattato di Schengen, con i conseguenti disagi ai confini che non potranno che aumentare con la stagione turistica, altera il rodato e agognato interscambio economico, sociale e culturale tra membri dell'Unione, smorzando la spinta propulsiva di quel progetto unitario che rappresenta l'unico antidoto all'attuale debolezza delle Istituzioni europee negli scenari internazionali; SINDACATO ITALIANO UNITARIO LAVORATORI POLIZIA SEGRETERIA REGIONALE FVG un isolazionismo ancor più anacronistico in un'epoca in cui si parla di difesa europea e di coesione nell'affrontare le colossali sfide geopolitiche globali che ci attendono. Probabilmente la politica, dati e risultati alla mano, ritiene questi costi un “male necessario” a fronte degli strabilianti benefici prodotti nelsemestre di controlli. Ma allora, si chiede il SIULP, perché non rendere il provvedimento strutturale? Se è vero che abbiamo trovato la soluzione alla rotta balcanica e alla minaccia terroristica, perché proseguire nella precarietà dei rinnovi mensili atteso che il flusso migratorio al confine orientale e il fondamentalismo islamico orientato a compiere attentati in Europa sono fenomeni attivi dal 2015 e in costante crescita esponenziale? Considerato che basterebbe solo un terzo di agenti specializzati in controlli di frontiera per perseguire il medesimo risultato che oggi si insegue con aggregati generici, perché non rendere stanziale il contingente di poliziotti attualmente aggregato in Friuli Venezia Giulia, privilegiando una strategia che accresca il livello di professionalità di chi oggi è chiamato a svolgere controlli di frontiera pur non avendo una formazione specifica, riducendo parallelamente i costi a carico del contribuente? Perché non dotare i contingenti impiegati di strutture efficienti che possano garantire funzionalità, dignità e comfort agli operatori e decoro agli utenti che oggi subiscono i controlli (con relativa richiesta di apertura bagagliaio ed esibizione documenti) esposti alle intemperie? Se è vero che abbiamo trovato la cura efficace a una malattia cronica, per quale motivo continuano a somministrarci dei costosissimi palliativi?"

A riferirlo La Segreteria Regionale FVG Siulp