"Ex Pavan: pozzo prima riempito ma poi transennato"
"Giovedì 18 aprile dagli edifici circostanti si è visto che l’unico operaio attivo nel cantiere dell’Ex Pavan in via Frausin 7 ha riempito di terra e macerie e infine coperto con una pietra, tramite la benna di una ruspa cingolata, un antico pozzo cilindrico, ricolmo d’acqua di falda e con bordi in pietra, appena emerso durante gli scavi pochi centimetri sotto il piano di campagna del lato ovest di quello che fino al 2 aprile era un giardino.
Il Comitato Insieme San Giacomo ha inviato una pec alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia, allegando quattro foto del pozzo durante e dopo il riempimento, per comunicarle tale notizia, nel caso non ne fosse già a conoscenza, affinché il manufatto possa venir adeguatamente valutato, tutelato e valorizzato ai sensi di legge, così come ulteriori resti archeologici che dovessero venir scoperti nel corso dei lavori. Abbiamo informato in proposito anche altre istituzioni.
In seguito alla nostra segnalazione, la Giunta comunale di Trieste ha riferito che il pozzo risale alla metà dell’800, che è stato ricoperto non per nasconderlo, ma per ragioni di sicurezza, e che la Soprintendenza ne era al corrente.
Sabato 20 aprile però il pozzo appariva senza più copertura, ancora pieno d’acqua e attorniato da transenne arancioni. Dunque gettarvi dentro terra e detriti non serviva a metterlo in sicurezza? O farlo è stato addirittura dannoso e inquinante? Bastava collocare da subito le transenne?"
A riferirlo Comitato Insieme San Giacomo