Overtourism sotto accusa, USB all'attacco: “Così Trieste produce sfruttamento e precarietà”
Nel 2025 il 70% di chi a Trieste si è rivolto all'Usb lo ha fatto per l'apertura di vertenze individuali sul lavoro nell'ambito del settore terziario e nella ristorazione in particolare, "a fronte di episodi di sfruttamento, mancata corresponsione degli stipendi o irregolarità contrattuali". Lo ha detto oggi a Trieste Sasha Colautti, referente per il sindacato, che ha annunciato per il 2026 un'attenzione soprattutto su queste problematiche, legate, secondo l'Usb, al fenomeno dell'overtourism a Trieste. "La trasformazione in città a prevalente vocazione turistica sta producendo precarietà - ha sottolineato Colautti - e anche lavoro povero e bassi salari, aspetti che restituiscono un impatto del turismo che va al di là di uno sviluppo economico positivo per il territorio". Colautti ha poi rilevato che "dall'osservatorio sindacale vediamo anche le difficoltà legate all'aumento degli affitti e allo svuotamento del centro cittadino, dove ormai rimangono solo B&B e case vacanze. Per il 2026 vogliamo focalizzarci anche su questi aspetti, e stiamo ragionando su un convegno in primavera, proprio in merito all'overtourism e agli investimenti che invece servirebbero su altri fronti, come per il porto e per la reindustrializzazione". Alla luce di richieste e segnalazioni giunte a Usb, il sindacalista ha ribadito che "siamo d'accordo con uno sviluppo turistico della città ma serve fermare fenomeni di sfruttamento": "una problematica che nel 2026 abbiamo intenzione di denunciare anche con iniziative forti e con mobilitazioni. Si deve iniziare a sapere che chi sfrutta, ci troverà a protestare lì davanti". (ANSA). YMB-FMS ANSA