Migranti all’addiaccio, il Siulp difende gli agenti: “Fuori da polemiche strumentali”

Migranti all’addiaccio, il Siulp difende gli agenti: “Fuori da polemiche strumentali”

A Trieste torna alta la tensione sul tema dei richiedenti asilo che, soprattutto in zona Piazza Libertà, vivono e dormono all’addiaccio. Le polemiche arrivano da associazioni e forze politiche locali, ma il Sindacato Italiano Unitario Lavoratori Polizia (SIULP), per voce del segretario provinciale Marino, respinge con decisione ogni attacco agli agenti impegnati nei servizi.

Secondo Marino, il dibattito pubblico rischia di colpire il bersaglio sbagliato: «Si continuano a condannare gli sgomberi e, direttamente o indirettamente, chi li esegue. Inoltre, arrivano critiche ingiuste agli operatori dell’Ufficio Immigrazione, accusati di ritardi o di rinviare i richiedenti asilo. Ma nessuno guarda al vero problema: l’assenza di soluzioni strutturali».

Il sindacato sottolinea come non sia accoglienza “limitarsi a distribuire coperte per poi lasciare le persone in strada”, e chiede conto a chi gestisce l’accoglienza: «Perché non vengono predisposti nuovi spazi per ospitare queste persone?».

Marino denuncia anche la carenza cronica di posti nelle strutture: «Da anni si sa che sono esauriti, ma ogni volta si ricorre agli sgomberi. Così la questione si ripresenta dopo pochi giorni, spostata di poche centinaia di metri, con un enorme dispendio di risorse e di personale».

Il SIULP lamenta che gli agenti vengano sottratti ad attività essenziali come la sicurezza dei cittadini e le indagini, per essere impiegati in operazioni “di facciata” che finiscono per esporli a critiche, spesso “strumentali e prive di fondamento”.

Il messaggio del sindacato è chiaro: «Gli istituti di accoglienza facciano uno sforzo per aumentare i posti letto, magari rivedendo le richieste economiche. Le istituzioni preposte non restino inerti e trovino soluzioni adeguate. E le forze politiche d’opposizione propongano alternative concrete».

Un appello che punta a spostare il dibattito dal livello della polemica al terreno delle soluzioni reali, per evitare che l’emergenza migranti a Trieste resti un problema irrisolto e ciclico.