«Il Sindaco eviti di soffiare sul malcontento e affronti i problemi veri»

Pubblichiamo da CGIL CILS E UIL

La situazione denunciata dagli imprenditori e dai lavoratori che hanno manifestato ieri sera a Trieste, in una piazza composta da varie anime, richiede strument e tempi di sostegno adeguat, per garantre la sopravvivenza di tante imprese e post di lavoro. Imprese che nella grande maggioranza dei casi hanno rispetato le regole, anche atraverso pesant investment e sacrifci, per poter contnuare a dare servizi e lavoro anche in una condizione di emergenza sanitaria. Siamo pertanto di fronte a problemi drammatcamente reali, così com’è drammatcamente reale l’esigenza di contrastare la crescita allarmante dei contagi e dei ricoveri, che rischia in breve tempo di superare la capacità di risposta del nostro sistema sanitario e socio-assistenziale, a Trieste come in regione e nel resto del paese. I dat sulla crescita dei contagi fotografano una situazione già di soferenza, aggravata dalle carenze di personale, dal riemergere del virus nelle residenze per anziani e disabili, dalle oggetve difcoltà di gestre il fabbisogno di tamponi e la tracciatura dei contagi: tut fatori che rischiano di determinare un nuovo fallimento sul versante delle strategie ant-Covid. La situazione nel paese è molto critca, come dimostrano le proteste che coinvolgono molte cità da nord a sud, e può essere gestta solo tenendo insieme i temi dell’economia e del lavoro con la tutela della salute pubblica come bene primario e come precondizione per la stessa tenuta economica e occupazionale del paese. Ecco perché diventa centrale il confronto tra Governo e part sociali, sede prioritaria dove cercare di trovare una soluzione capace di contemperare le due esigenze, in un clima che rest caraterizzato, come è stato in occasione della prima ondata, da una forte coesione sociale, fondamentale per superare anche questa nuova fase di crisi. Troviamo pericoloso, soto questo proflo, la condota del sindaco Dipiazza. Non solo per l’ateggiamento tenuto e per le parole pronunciate durante la manifestazione di ieri, ma anche per la totale inerzia sul fronte delle misure per far fronte alla pandemia, si tratasse di politche sociosanitarie, di scuola, di trasporto pubblico. Assente nel confronto sulle politche di bilancio, tanto sul fronte delle imposte e tarife locali quanto su quello dell’assistenza. Vanno individute le priorità di spesa i a sostegno di imprese e lavoratori senza cercare scorciatoie per un consenso immediato. È da questa estate che chiediamo invano un confronto sulle emergenze che incombono su sanità, economia e sociale: il sindaco, invece che sofare sul malcontento delle vitme dell’emergenza sanitaria, bata un colpo e incomincia ad occuparsi dei problemi reali di Trieste e dei triestni.