Cisint chiede a Bruxelles stop al blocco delle barbatelle: “Regionalizzare misure contro la Xylella”
La richiesta è chiara e diretta: regionalizzare le misure di contenimento della Xylella alle sole aree realmente colpite dal morbo, evitando di penalizzare ingiustamente il Friuli Venezia Giulia, che da solo produce oltre il sessanta per cento delle barbatelle da vite italiane. A sollevare il caso a Bruxelles è l’eurodeputato della Lega Anna Maria Cisint, che ha presentato un’interrogazione urgente dopo il blocco imposto dal Marocco alle importazioni dall’Italia.
Secondo quanto denunciato, il Paese nordafricano ha interrotto improvvisamente l’ingresso delle barbatelle italiane a causa della presenza della Xylella in alcuni impianti pugliesi. Una misura estesa in maniera indistinta anche a Francia, Spagna e Portogallo, con conseguenze immediate per i vivaisti nazionali. Solo in Italia, negli ultimi mesi, sarebbero stati distrutti circa quattro milioni di giovani piante destinate al mercato marocchino, con una perdita superiore ai sei milioni di euro. Il danno più rilevante riguarda proprio il Friuli Venezia Giulia e le storiche eccellenze di Rauscedo, punto di riferimento mondiale nel settore.
La Cisint ha sottolineato che in queste zone non è stato registrato alcun caso di Xylella. Per questo ha chiesto alla Commissione europea di applicare una speciale clausola dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto), che prevede la possibilità di limitare i provvedimenti ai soli territori effettivamente coinvolti. “I focolai del morbo della vite a cui si riferisce il Marocco distano oltre mille chilometri dalla nostra regione e non ha senso impedire le esportazioni friulane”, ha spiegato nel documento indirizzato a Bruxelles.
Oltre alla difesa del territorio, il tema riguarda anche la tenuta economica e strategica del settore. Il vivaismo vitivinicolo italiano è infatti competitivo sul piano internazionale e l’export rappresenta un asset decisivo. Il rischio, secondo l’eurodeputato, è che altri Paesi approfittino del blocco temporaneo per sostituire rapidamente i produttori italiani sui mercati esteri, compromettendo un equilibrio costruito in decenni di lavoro.
La richiesta avanzata dall’europarlamentare punta inoltre a creare un canale diretto di confronto tra la Commissione europea e il Marocco, con l’obiettivo di affrontare in modo condiviso l’emergenza Xylella ed evitare che decisioni commerciali vengano dettate dal panico anziché da valutazioni scientifiche. “L’Unione europea deve intervenire subito con decisioni forti a sostegno del vivaismo”, ha ribadito Anna Maria Cisint.
A Rauscedo e nelle altre aree produttive interessate si guarda ora a Bruxelles con aspettativa e prudenza. La partita, che si gioca lungo le rotte dell’esportazione mediterranea, potrebbe determinare sviluppi cruciali per la filiera delle barbatelle e per la competitività delle aziende friulane nel mercato internazionale.