Cgil Trieste: "Cresce l'occupazione ma non la qualità"
"Dal 2018 al 2023 è aumentata l'occupazione a Trieste ma non la qualità dei rapporti di lavoro. Nuovi occupati non necessariamente corrispondono a nuovi posti di lavoro. Inoltre per alcuni settori dove c'è una crescita, come il turismo o la ristorazione, diminuiscono gli occupati nel comparto manifattura, dove registriamo delle crisi importanti, quelle della Flex e della Tirso". È in sintesi il quadro tracciato da Massimo Marega segretario della Cgil di Trieste, nella conferenza stampa di fine anno del sindacato. Nel 2023 gli occupati dipendenti nel settore privato a Trieste sono stati 73.050, aumentati di 6.202 unità rispetto al 2018. Tra le tipologie contrattuali si registra un incremento rilevante del numero di lavoratori stagionali, +44,8%, soprattutto nei mesi estivi. "C'è una discussione da aprire in questa città - ha sottolineato Marega - sulla qualità che vogliamo garantire ai lavoratori, anche quelli che operano in settori come il turismo". Il segretario provinciale Cgil rileva anche "una prima flessione nel mondo dell' edilizia, dovuto alla fine dei bonus, più marcato invece quello del settore della manifattura, per cui ci aspettiamo da Regione e Governo una situazione coordinata". Un focus è stato dedicato, durante la conferenza, anche al lavoro dipendente nel settore pubblico, dove secondo Cgil, le criticità sono tante, dettate soprattutto dalla fuga dei lavoratori, con molte dimissioni in particolare nell'ambito della sanità. Ma il sindacato ha evidenziato anche la diminuzione degli organici delle amministrazioni centrali e locali, delle forze armate, dei corpi di polizia e dei vigili del fuoco. (ANSA).YMB-DO