Attacca il Pd: "Biblioteca Civica Hortis, 16 anni dalla chiusura e nessuna novità"

Attacca il Pd: "Biblioteca Civica Hortis, 16 anni dalla chiusura e nessuna novità"

Il 12 maggio è una ricorrenza triste per i frequentatori della Biblioteca Civica di Trieste. Siamo nel 2024 e sono ormai passati sedici anni dalla chiusura della storica sede di piazza Hortis senza che ci siano notizie certe, o almeno attendibili, sulla sua riapertura.

Ripercorrendo le tappe: nel 2004 il Comune destina interamente alla Biblioteca il Palazzo Biserini che nel 2008 viene poi definitivamente chiuso al pubblico.
Nel frattempo, nel dicembre 2005, era stata inaugurata l’emeroteca. Il piccolo edificio di via Madonna del Mare diventa sede temporanea - prevista per due anni che, inesorabilmente, si moltiplicano - l’unica dove conservare i volumi e fornire i servizi al pubblico, con disagi e giornate di attesa. 

Soltanto nel 2021 viene annunciato un finanziamento regionale che dovrebbe servire a completare la ristrutturazione, che a questo punto include un museo letterario, la cui apertura è prevista nella primavera 2024.

"Ora, mentre ci interroghiamo sulla effettiva data di apertura del Museo delle Letteratura, presentato alla stampa con grande rilievo nel dicembre 2023 ma sul quale sono già emersi problemi in fase di realizzazione" afferma Sabrina Morena, coordinatrice del Forum cultura PD, "chiediamo al Comune chiarezza sul programma complessivo: qual è il progetto di biblioteca che si sta portando avanti? corrisponde alle necessità della popolazione, profondamente mutate in questi decenni? corrisponde alle caratteristiche e all’offerta delle biblioteche contemporanee?" 
E ancora: "Sarà sufficiente il finanziamento a completare i lavori e a riconsegnare alla città un'istituzione storica di cui è ormai priva da sedici anni? Quando?"

Conclude Maria Luisa Paglia, segretaria del PD di Trieste: "È ormai più che giustificato il timore che il programma non sia adeguato e che i finanziamenti non siano sufficienti a completare i lavori, che si protrarranno all’infinito come per le troppe opere pubbliche che l’amministrazione Dipiazza vara senza riuscire a portarle a termine."