Trieste capitale verde: posata la prima pietra dell’Hydrogen Hub, il futuro dell’energia è qui

Trieste capitale verde: posata la prima pietra dell’Hydrogen Hub, il futuro dell’energia è qui

Una data che entrerà nella storia della città e dell’intero Friuli Venezia Giulia: questa mattina è stata posata la prima pietra dell’Hydrogen Hub Trieste, il nuovo Polo dell’Idrogeno Verde destinato a trasformare il capoluogo giuliano in un punto di riferimento europeo per la transizione energetica.

Alla cerimonia hanno preso parte il Viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Vannia Gava, l’Assessore regionale alle Attività produttive e al Turismo, Sergio Emidio Bini, il Sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, e l’Amministratore Delegato di AcegasApsAmga, Carlo Andriolo: un parterre che testimonia la portata nazionale e internazionale del progetto.

un passo concreto verso l’energia sostenibile

Il Polo, promosso da AcegasApsAmga, rappresenta un’infrastruttura strategica che incarna gli obiettivi di neutralità climatica fissati dall’Unione Europea e dalla strategia nazionale sull’idrogeno. Con un investimento complessivo superiore ai 20 milioni di euro, di cui 15,8 milioni provenienti dal PNRR e 1,5 milioni dal bando Horizon EU, l’Hydrogen Hub si prepara a diventare un simbolo di innovazione e sostenibilità.

i numeri del progetto

Il cantiere prevede la realizzazione di:

un impianto di elettrolisi da 5 MW, alimentato dall’acqua recuperata dal processo di termovalorizzazione;

un parco fotovoltaico da 4,8 MW costruito su un’area dismessa, con un duplice valore: energetico e di rigenerazione urbana;

una produzione attesa di 370 tonnellate annue di idrogeno verde, destinate a decarbonizzare trasporti e industria.

Secondo il cronoprogramma, l’impianto entrerà in funzione nel 2026, coprendo l’intera catena del valore – produzione, stoccaggio e distribuzione – con l’obiettivo di creare un mercato locale dell’idrogeno rinnovabile.

un modello di collaborazione

L’Hydrogen Hub Trieste è frutto di un approccio innovativo che coniuga pubblico e privato, economia circolare e competenze tecnico-scientifiche. Inserito nel Nord Adriatic Hydrogen Valley, il primo accordo transfrontaliero in Europa dedicato all’idrogeno che coinvolge Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Croazia, il progetto si integra in una rete che conta 37 organizzazioni e 17 progetti pilota, puntando a produrre complessivamente 5.000 tonnellate annue di idrogeno.

le voci dei protagonisti

L’Assessore regionale Sergio Emidio Bini ha sottolineato:

«La Regione ha creduto fin dall’inizio in questo progetto, capace di trasformare un’area industriale dismessa in un polo avanzato per la produzione di idrogeno rinnovabile. Un modello di governance rapido ed efficace che dimostra come pubblico e privato possano lavorare insieme con risultati concreti».

Il Sindaco Roberto Dipiazza ha evidenziato il valore storico dell’iniziativa:

«Dopo aver riqualificato un’area inquinata, oggi possiamo concentrarci sulla produzione di energia pulita. Questo progetto rappresenta un punto di svolta per Trieste, confermandone il ruolo centrale nel panorama energetico europeo».

Infine, l’AD di AcegasApsAmga, Carlo Andriolo, ha rimarcato la visione a lungo termine:

«Non costruiamo solo un impianto: stiamo creando un ecosistema locale che accelererà la transizione energetica e la decarbonizzazione dei settori più energivori».

trieste laboratorio d’europa

Con la posa di questa prima pietra, Trieste si candida a diventare un laboratorio internazionale di innovazione energetica. L’Hydrogen Hub non è soltanto un’opera infrastrutturale, ma un segno tangibile della sfida epocale verso un futuro sostenibile, in cui la città giuliana avrà un ruolo da protagonista.