Sicurezza, Paul Pisani: “Serve un cambio di metodo, non bastano più i controlli di routine”
Un intervento molto diretto e senza filtri quello di Paul Pisani (GIS) durante la trasmissione “Sicurezza a Trieste, verso l’autunno”, andata in onda ieri sera in diretta social su Trieste Cafe e condotta dal direttore Luca Marsi, con ospiti anche l’imprenditore Riki Ramazzina e l’opinionista Stefano Rebek.
“Non bastano più i controlli superficiali”
Pisani ha sottolineato come la gestione della sicurezza in luoghi pubblici ma ad accesso privato – discoteche, locali e concerti – sia sempre più complicata. “Noi possiamo controllare borse e zaini solo con l’ok del funzionario di turno, non possiamo certo perquisire le persone. Ma oggi ci viene chiesto ovunque di portare i metal detector, segno che la percezione della sicurezza sta crollando anche tra i gestori”.
L’episodio al pronto soccorso di Cattinara
Il racconto più forte arriva però da un episodio riportato da un’infermiera incontrata dallo stesso Pisani: “Mi ha detto che la sera prima un uomo è entrato al pronto soccorso di Cattinara e ha devastato tutto: monitor, macchinari, vetrine. In cinque o sei sono dovuti saltargli addosso, ma alla fine chi ha provato a fermarlo si è preso pure una denuncia. Questo è inaccettabile”.
“La politica e la magistratura devono cambiare il metodo”
Pisani ha rimarcato che il problema non può essere lasciato a semplici chiacchiere o alla buona volontà degli operatori: “Il metodo deve cambiare, e il cambiamento deve partire dall’alto, dalla magistratura e dalla politica. Non possiamo continuare a gestire casi del genere senza strumenti e con leggi che sembrano tutelare più chi crea problemi che chi li subisce”.
“Fenomeni sempre più precoci”
Infine, un passaggio che ha colpito il pubblico: “Ho visto un servizio al telegiornale: bambini di 6 o 7 anni hanno tirato sassi ad altri bambini accecandone uno. Ma sono impunibili perché minorenni. È assurdo. Non vedo più regole chiare, non vedo più una linea da seguire”.
Il dibattito in studio si è acceso, confermando come la questione sicurezza resti al centro della discussione pubblica triestina, tra episodi di cronaca, emergenze negli ospedali e la gestione della movida.
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