Seba parla per la prima volta dopo l’avviso di garanzia: «Sono sereno e tranquillo!! "

Seba parla per la prima volta dopo l’avviso di garanzia: «Sono sereno e tranquillo!! "

«Sono tre anni che vengo a Rimini nel periodo pasquale. Non voglio scappare da interviste. Questo è un posto a cui Liliana teneva e non sono mai riuscito a portarla. Il 26 aprile è il suo compleanno, allora lo vivrò per conto mio, pensando a lei e alle cose che avremmo potuto fare, ai viaggi. Veramente mi manca. In questi tre anni e quattro mesi mi hanno detto di tutto. Io non ho nessun problema, continuo la mia vita, pensando a Liliana, pensando di averla vicino a me. Qualche volta ci parlo anche. Mi porto sempre qualcosa di Liliana con me. La sento vicina, come se fosse qui con me. Tante volte dico “guarda questi posti qua purtroppo non sei riuscita a vederli, li guardo io”». Lo ha dichiarato Sebastiano Visintin, il marito di Liliana Resinovich, la donna morta a Trieste oltre tre anni fa in circostanze ancora da chiarire, ai microfoni di Ore 14, la trasmissione in onda su Rai 2 e condotta da Milo Infante. Si tratta della prima intervista rilasciata dopo la consegna dell’avviso di garanzia. L’uomo, raggiunto mentre si trovava in bicicletta sulla spiaggia, è apparso a tratti commosso ricordando la moglie scomparsa.

«Sono stato iscritto nel registro degli indagati, di conseguenza assieme ad Alice e Paolo Bevilacqua che sono i miei avvocati, il mio consulente il dottore Barisani e il generale Garofalo abbiamo parlato, abbiamo cercato di mettere insieme le cose - ha continuato -. Il mio avvocato adesso si sta interessando per avere dalla Procura tutti gli elementi per poter analizzare e vedere cosa fare. Io spero di essere sentito in modo da poter vedere insieme le cose su cui la Procura magari ha bisogno di avere delle risposte». 

«Sono sereno e tranquillo e continuo la mia vita - ha concluso -.  L’iscrizione nel registro degli indagati ce la aspettavamo, anche l’avvocato ha detto meglio essere iscritti nel registro degli indagati così abbiamo la possibilità di rispondere. È una cosa positiva. Spero che anche altre persone vengano sentite e ognuno dovrà rispondere sulle cose che sono state dette, prima, dopo e durante».