Quarto Grado, il giallo dei coltelli nella pescheria: nuove ombre sull’alibi di Seba
Durante la puntata di Quarto Grado andata in onda su Retequattro, condotta da Gianluigi Nuzzi, si è tornati a parlare della misteriosa morte di Liliana Resinovich, con un focus su un dettaglio rimasto finora in secondo piano: il giro delle pescherie effettuato da Sebastiano Visintin, marito di Liliana, la mattina della sua scomparsa.
L'avvocato Cozza chiede accertamenti sulla versione di Sebastiano
Con una memoria depositata in procura, l’avvocato Antonio Cozza, legale della cugina di Liliana, ha richiesto ulteriori accertamenti proprio su quell’alibi: secondo Visintin, nella mattina del 14 dicembre 2021 avrebbe consegnato dei coltelli da affilare in alcune pescherie, compresa quella situata all’interno del supermercato della Galleria Rossoni, nel centro di Trieste.
La testimonianza della pescivendola e le incongruenze
Il punto chiave emerso nella trasmissione è la testimonianza dell’addetta della pescheria della Galleria Rossoni, che ha dichiarato agli inquirenti di non ricordare di aver visto Sebastiano quella mattina. Non solo: quando è arrivata al lavoro, alle ore 7.50, ha trovato dei coltelli già affilati disposti in ordine sul bancone. Secondo lei, non erano nemmeno adatti a sfilettare il pesce.
Da qui il sospetto: i coltelli potrebbero essere stati consegnati da Sebastiano il giorno prima, il 13 dicembre?
La cena del 13 dicembre e il dettaglio dei coltelli scambiati
Secondo l’avvocato Cozza, un indizio importante arriva da una coppia di amici che aveva ospitato Sebastiano e Liliana a cena proprio la sera del 13 dicembre. La padrona di casa ha riferito che Visintin le chiese di restituirgli due coltelli che le aveva precedentemente regalato, offrendole in cambio un altro nuovo, già confezionato.
Il marito della donna ha notato Sebastiano più silenzioso del solito, con lo sguardo spesso rivolto al cellulare. Una tensione che ora potrebbe essere letta in modo diverso.
Il giallo delle celle telefoniche
Alle ore 21.51 del 13 dicembre, il cellulare di Liliana risulta agganciato a una cella compatibile proprio con la Galleria Rossoni, mentre quello di Sebastiano viene localizzato ancora nella zona della cena, fino alle 22.08.
La distanza tra l’abitazione degli amici e la Galleria Rossoni è di circa un chilometro e mezzo. Le celle telefoniche potrebbero non aver rilevato uno spostamento temporaneo?
Supermercato chiuso, ma eccezionalmente aperto per una degustazione
Un altro dettaglio interessante è che la pescheria, come ogni lunedì, il 13 dicembre era chiusa, ma il supermercato in cui si trovava era eccezionalmente aperto fino alle 21 per una degustazione di vini. È possibile che qualcuno abbia ricevuto i coltelli da Sebastiano anche in assenza del personale della pescheria?
Ma nessuno, al momento, lo ricorda.
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