Porto di Trieste, maxi sequestro di detersivi contraffatti: 4.500 flaconi bloccati dalla Finanza
Importante operazione di contrasto alla contraffazione nel porto di Trieste, dove i Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza e i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli hanno eseguito il sequestro di 4.500 flaconi contenenti detersivi e detergenti con marchi falsificati, riferiti a celebri brand del settore.
I colli erano trasportati da un TIR in arrivo dalla Turchia
L’intervento nasce da un’attività di controllo doganale che ha coinvolto un TIR proveniente dal porto di Gemlik, in Turchia, diretto cartolarmente verso la Germania. All’interno del mezzo, le autorità hanno individuato numerosi colli contenenti varie tipologie di prodotti per la pulizia, imballati promiscuamente: un dettaglio che ha subito destato sospetti sulla genuinità della merce.
Marchi falsificati: conferma dalle perizie delle aziende titolari
I sospetti iniziali sono stati confermati dalle perizie tecniche eseguite dalle aziende titolari dei marchi, le quali hanno stabilito l’autenticità contraffatta dei prodotti. Tutti i flaconi sequestrati sono risultati essere non originali, con gravi potenziali implicazioni sia economiche che per la sicurezza dei consumatori.
Danno per l’economia e rischio per i cittadini
L’azione rientra nell’ambito delle misure di contrasto alle frodi doganali, fondamentali per tutelare:
le entrate del bilancio nazionale e dell’Unione Europea,
gli operatori economici onesti dalla concorrenza sleale,
e i cittadini dall’immissione sul mercato di prodotti non certificati e di dubbia provenienza.
La presenza di merci contraffatte, spesso importate in evasione di dazi o in elusione delle misure antidumping, rappresenta una minaccia per la leale concorrenza e per la sicurezza sanitaria.
Presunzione di innocenza e rispetto delle normative
Come previsto dal Decreto Legislativo 8 novembre 2021, n. 188, si ricorda che ogni responsabilità sarà accertata solo nel caso di sentenza irrevocabile di condanna, in ossequio al principio della presunzione di innocenza.