“Natale tutto l’anno a Trieste”, un gruppo di lettori: “Perché smontare le luci?”

“Natale tutto l’anno a Trieste”,  un gruppo di lettori: “Perché smontare le luci?”

Una segnalazione curiosa, ma non troppo, è arrivata in questi giorni alla redazione di Trieste Cafe. A scrivere è stato un gruppo di triestini, con una proposta che ha il sapore della provocazione affettuosa: perché a Trieste il Natale non dovrebbe durare tutto l’anno?

Non solo luci, ma atmosfera
Non si parla solo di addobbi o di alberi da lasciare montati. La segnalazione punta soprattutto sull’atmosfera. Quel clima fatto di ironia, lentezza, incontri casuali e commenti taglienti che a dicembre sembra emergere più forte e che, secondo chi scrive, rappresenta la Trieste più autentica.

“A Trieste il Natale è un modo di essere”
Nella lettera si parla di Natale come di uno stato d’animo, non come di una data. Una città che vive di nostalgia, di ricordi condivisi e di piccoli rituali quotidiani avrebbe, secondo i firmatari, tutte le carte in regola per mantenere quello spirito anche fuori stagione. Bora compresa.

Una proposta che fa sorridere, ma fa pensare
L’idea è dichiaratamente ironica, ma non priva di contenuto. Dietro la voglia di “Natale 365 giorni all’anno” c’è il desiderio di una città più accogliente, meno frenetica, più incline al confronto. Una Trieste che non ha bisogno di eventi straordinari per sentirsi comunità.

Tra morbìn e identità cittadina
La segnalazione non chiede decisioni ufficiali né rivoluzioni. È piuttosto un invito a riflettere su cosa rende speciale Trieste, su quel morbìn che non segue il calendario e che spesso emerge proprio quando la città si prende meno sul serio.

La parola ora passa alla città
Come spesso accade, una semplice mail apre un dialogo più ampio. Natale tutto l’anno a Trieste? Forse no. Ma l’idea, arrivata direttamente dai triestini, racconta molto di come questa città ama guardarsi allo specchio, sorridere e, perché no, immaginarsi diversa senza mai smettere di essere se stessa.