Migranti all'aperto sotto le raffiche di Bora: "Una tragedia umana ignorata" accusa Linea d'Ombra

Migranti all'aperto sotto le raffiche di Bora: "Una tragedia umana ignorata" accusa Linea d'Ombra

Un post duro e carico di indignazione è apparso sui social da parte dei responsabili dell'associazione Linea d'Ombra, che operano quotidianamente in aiuto ai migranti a Trieste. Con parole forti, l'associazione ha accusato le istituzioni politiche di indifferenza verso la sofferenza umana, dopo che numerosi migranti, tra cui famiglie e bambini, sono stati costretti a dormire all'aperto, sotto le arcate dell’entrata principale del Porto Vecchio, esposti alle gelide raffiche di Bora della scorsa notte.

"Siete colpevoli": un atto di accusa alla politica

“Siete colpevoli,” inizia l’appello di Linea d’Ombra, rivolgendosi direttamente alla politica. “Signori della politica, la vostra indifferenza per la vita umana vi rende colpevoli di fronte agli uomini.” Le parole taglienti denunciano l'abbandono di decine di migranti, tra cui bambini piccoli, rimasti senza riparo nonostante le temperature rigide e il vento pungente della Bora.

La tragedia dell'abbandono: migranti in strada, famiglie e bambini senza protezione

L'associazione ha documentato la presenza di sei bambini siriani e un bambino afgano tra le persone che hanno passato la notte all’aperto. La denuncia si estende anche alla mancanza di protezione per i migranti che, come riportato, vengono rinviati dalla Questura ogni giorno, impedendo loro di presentare la richiesta di asilo. Tra i casi segnalati c'è un uomo affetto da diabete, al suo quattordicesimo giorno di attesa, e un ingegnere elettronico, al ventiquattresimo giorno senza poter formalizzare la domanda di protezione.

Rischio malattie e morti annunciate: la denuncia sulle condizioni di salute

Linea d'Ombra evidenzia come le condizioni di vita all’aperto, aggravate dal freddo e dal vento, portino inevitabilmente a bronchiti, malattie da raffreddamento e, in prospettiva, possibili morti tra chi rimane esposto a queste intemperie. “Le morti annunciate potrebbero verificarsi in queste condizioni,” avvertono i responsabili dell’associazione, sollevando un’allarme che non può più essere ignorato.

Una critica tagliente: “Mentre pensate alle crociere, ignorate la tragedia umana”

Il post si conclude con una critica alla gestione delle priorità da parte delle istituzioni. “Mentre vi preoccupate della nave da crociera che non può salpare a causa delle raffiche di Bora, rimanete colpevolmente ignari della tragedia che si consuma ogni giorno e ogni notte sulla pelle dei migranti.” L’associazione accusa la politica di usare una “retorica squallida, banale, primitiva, razzista e istigatrice,” e di essere, per questo, “ancora più colpevole.”