Giovane triestina: “Ogni volta che esco la sera subisco molestie. non è normale vivere con la paura”
Una giovane triestina ha deciso di rompere il silenzio raccontando la sua esperienza quotidiana, fatta di paure, catcalling e molestie subite ogni volta che esce di casa. Un appello forte, che non lascia spazio a interpretazioni: “Sono stufa di uscire la sera con lo spray al peperoncino in tasca, pronta a usarlo. È diventata la normalità, e questo è inaccettabile”.
Nelle sue parole emerge una denuncia che va oltre i luoghi comuni: “Non si tratta di stranieri, come molti tendono a credere. I peggiori sono spesso triestini: ragazzi, uomini adulti, persone da cui ci si aspetterebbe educazione e rispetto. Il problema è culturale”.
La giovane evidenzia come la mancanza di educazione e consapevolezza alimenti un clima di insicurezza che grava sulle donne: “Le ragazze hanno sempre più paura di uscire la sera o di tornare a casa da sole. Non c’è sicurezza, non c’è tutela. E siamo nel 2025, è inammissibile che la situazione sia ancora questa”.
Il suo racconto è un mosaico di episodi che molte donne riconoscono: molestie verbali e fisiche nelle strade, sugli autobus, nelle piazze. Situazioni che non dovrebbero appartenere a una città moderna e civile: “È ora di dire basta. Non possiamo continuare così. Serve un cambiamento vero, serve protezione, ma soprattutto serve rispetto. Non dovremmo avere paura degli uomini: dovremmo sentirci al sicuro accanto a loro”.
Infine, un appello alla città: “È tempo che Trieste si assuma le sue responsabilità e che tutti, insieme, troviamo un modo per restituire alle donne la libertà di vivere la città senza paura. Vi chiedo di condividere il messaggio il più possibile: bisogna parlarne, bisogna farci sentire”.
La testimonianza è un grido che non può restare inascoltato, e che riporta al centro del dibattito cittadino il tema della sicurezza femminile e del rispetto nelle relazioni quotidiane.
foto sebastiano visintin