Garlasco, nuovi testimoni a Mattino Cinque: spuntano oggetti, bici e misteriosi avvistamenti

Garlasco, nuovi testimoni a Mattino Cinque: spuntano oggetti, bici e misteriosi avvistamenti

Nel corso della puntata di Mattino Cinque andata in onda su Canale 5 e condotta da Federica Panicucci, il delitto di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco, è tornato sotto i riflettori. A distanza di 18 anni, le parole di vecchi e nuovi testimoni stanno riemergendo, portando con sé dettagli mai completamente chiariti e oggetti forse mai collegati al caso.

Occhi che vedono, orecchie che ricordano, ma anche troppe incertezze e ritrattazioni: è questa la trama intricata che Mattino Cinque ha ricostruito con attenzione, cercando riscontri concreti in una delle pagine più buie della cronaca nera italiana.

La bici da donna fuori dalla villa e i dubbi sull’orario del delitto

Secondo quanto emerso, alle 9.12 di quella mattina Chiara disattiva l’allarme e apre la porta al suo assassino. Poco dopo, una vicina nota una bicicletta da donna appoggiata al muretto della villa, e lo stesso particolare viene osservato anche da un'altra testimone che transita con l’auto intorno alle 9.30. È in quel lasso di tempo che si ipotizza sia avvenuta l’aggressione.

C’è chi si chiede se l’assassino fosse già nella casa al momento dell’ingresso della giovane o se l’abbia seguita. Ma la presenza della bicicletta solleva interrogativi sulla dinamica e sull’identità dell’assassino, finora ritenuto unico.

Un operaio, una ragazza e l’oggetto metallico: visioni e ritrattazioni

Un altro testimone chiave, un operaio presente nei pressi di via Pascoli, dichiara ai carabinieri di aver visto una ragazza bionda su una bici, visibilmente agitata, con in mano un oggetto metallico simile a un alare da camino. Racconta anche della presenza di un’auto scura parcheggiata. Ma poco dopo, lo stesso uomo ritratta tutto dicendo: “Mi sono inventato tutto perché sono uno stupido”.

Una marcia indietro che getta ancora più ombra su una testimonianza che, se confermata, avrebbe potuto aprire nuove piste.

Un borsone pesante e il tonfo nel canale: il racconto mai approfondito

Nel programma è stato trasmesso anche il racconto di un uomo che riferisce le parole di una donna, madre di una vicina di casa delle gemelle. Secondo quanto detto, una giovane sarebbe stata vista arrivare intorno alle 13, agitata, con un borsone pesante, chiedendo le chiavi per entrare. Poco dopo, avrebbe gettato qualcosa nel canale vicino. Diciotto anni dopo, proprio in quel punto, i vigili del fuoco hanno recuperato oggetti metallici, lasciando aperta la possibilità che vi sia un collegamento con il delitto.

Cristina e il sacchetto nel rigagnolo: abiti sporchi, forse di sangue

Il tassello più inquietante riguarda la testimonianza di Cristina, che racconta di aver trovato, dieci giorni dopo l’omicidio, un sacchetto con vestiti sporchi di rosso in un rigagnolo. All’interno c’erano due canotte, un pinocchietto, due paia di jeans taglia 50. Il sospetto è che potessero essere abiti usati dall’assassino e poi abbandonati in fretta per nascondere le tracce. Il colore rosso sul tessuto fa pensare a macchie di sangue, ma non è mai stata fatta chiarezza definitiva sul ritrovamento.

Una verità ancora lontana?

A 18 anni dall’omicidio, l’interrogativo centrale resta ancora aperto: queste testimonianze potranno davvero riaprire il caso o rappresentano solo un ulteriore labirinto di suggestioni? La ricostruzione di Mattino Cinque rilancia una forte richiesta di verità. Parole, oggetti, volti e frammenti che ancora oggi chiedono attenzione e giustizia per Chiara Poggi.