Delitto di Garlasco, la legale: “Se è contaminazione, Stasi va liberato”

Delitto di Garlasco, la legale: “Se è contaminazione, Stasi va liberato”

Nuovo capitolo sul caso del delitto di Garlasco, affrontato nella puntata di Quarto Grado condotta da Gianluigi Nuzzi. A parlare è la legale di Alberto Stasi, che mette in discussione la tenuta delle prove scientifiche alla base della condanna.

Secondo l’avvocata, i rilievi più recenti hanno restituito un DNA completo, leggibile e nucleare. Si tratta di un profilo maschile ignoto che, a suo avviso, non può essere liquidato frettolosamente come frutto di contaminazione senza una verifica approfondita.

“Chi dice che è contaminazione sbaglia – spiega – perché o si sa con certezza di chi è il DNA o non lo si può affermare. Non possiamo normalizzare la contaminazione. Stasi è in carcere sulla base di presunte prove scientifiche, non perché un testimone oculare l’abbia visto o per intercettazioni. Se diciamo che è tutto contaminato, allora quelle prove scientifiche perdono valore”.

L’avvocata contesta inoltre alcune affermazioni del generale Garofano, secondo cui la garza utilizzata nelle indagini non sarebbe stata sterile.

“Non mi risulta che fosse presente in sede autoptica – precisa – e non capisco come possa affermarlo con certezza. Quel tampone non è mai stato aperto. La sala anatomica non è certo sterile, ma una garza deve essere pulita e non appoggiata ovunque”.

La difesa insiste quindi su un punto: se le analisi confermeranno che il DNA maschile rinvenuto è frutto di contaminazione, Stasi dovrà essere liberato. In caso contrario, sarà necessario capire a chi appartenga e riconsiderare l’intero impianto accusatorio.