Clamoroso Seba a Quarto Grado: "Basta TV!!! Ora ognuno per la sua strada, ma voglio la verità"
Nell’ultima puntata di "Quarto Grado", il programma di Rete 4 condotto da Gianluigi Nuzzi, è stato nuovamente affrontato il caso di Liliana Resinovich. Il servizio, registrato sul lungomare di Barcola, ha visto protagonista Sebastiano Visintin, che ha ribadito la necessità di ulteriori accertamenti per fare chiarezza sulle incongruenze emerse nelle consulenze medico-legali.
Due consulenze, due versioni diverse
Durante il servizio, è stata sottolineata la discrepanza tra le due consulenze medico-legali effettuate sul corpo di Liliana Resinovich. La prima perizia, condotta dal dottor Barisani, aveva evidenziato la presenza di lesioni che necessitavano di approfondimenti. La seconda, firmata dalla dottoressa Catania, ha invece individuato la data della morte nel giorno della scomparsa, il 14 dicembre 2021, ipotizzando che il corpo non possa essere rimasto nel luogo del ritrovamento per 21 giorni.
Visintin, nel corso dell’intervista, ha espresso il suo punto di vista:
“Io penso che la procura dovrà chiarire tra la prima consulenza e la seconda. Secondo me andrebbe gestita da una figura super partes, che potrebbe trovare delle incongruenze e dare risposte più chiare.”
L’indagine ha seguito solo una pista?
L’ex marito di Liliana ha poi lamentato come le indagini si siano concentrate prevalentemente su di lui e sulle persone a lei vicine, mentre, a suo parere, sarebbe necessario allargare il raggio delle verifiche:
“Fino ad oggi si sono concentrate su di me, su altre persone vicine in qualche maniera, però ci possono essere anche altre persone che dovrebbero essere sentite e verificate.”
Alla domanda su come reagirebbe se fosse indagato, Visintin ha evitato di sbilanciarsi, rimandando ogni valutazione ai suoi avvocati.
L’ipotesi dell’omicidio e il dolore di Visintin
Nel corso del servizio è stata affrontata l’ipotesi, sempre più avvalorata, secondo cui Liliana sarebbe stata picchiata e poi uccisa. Un’ipotesi che Visintin ha commentato con parole di dolore:
“È un dolore profondo. Non riesco a immaginare che qualcuno possa averle fatto del male. Se ciò è successo, è necessario scoprire la verità su tutte le persone coinvolte in questa storia.”
Si arriverà mai alla verità?
A tre anni dalla scomparsa di Liliana, il caso continua ad avere molti punti oscuri. Visintin ha ammesso di nutrire dubbi sul fatto che la verità possa emergere, ma ha ribadito l’importanza di nuove indagini per chiarire ogni possibile incongruenza:
“Sono passati tre anni e tre mesi. È ora di vedere cosa ne esce. Hanno avuto tempo per visionare tutto, ma bisogna capire se la prima perizia sia stata realmente sufficiente.”
Il futuro di Visintin: “Ora ognuno per la sua strada”
Alla fine del servizio, Sebastiano Visintin ha espresso la volontà di prendere le distanze dal clamore mediatico, affermando di voler chiudere il capitolo televisivo legato a questa vicenda:
“La televisione è l’ultimo dei miei pensieri. Ho dato. Mi ero affezionato a Mediaset e a Quarto Grado, ma ora è il momento che ognuno vada per la sua strada.”
L’inchiesta di "Quarto Grado" ha rilanciato il dibattito sulla necessità di una super perizia, un ulteriore passo che potrebbe essere decisivo per arrivare a una verità definitiva sulla morte di Liliana Resinovich.
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