Addio a Furio Premiani: una vita dedicata a speleologia e valorizzazione del patrimonio speleologico Fvg

Addio a Furio Premiani: una vita dedicata a speleologia e valorizzazione del patrimonio speleologico Fvg

Furio Premiani è stato una figura di spicco nella comunità speleologica del Friuli Venezia Giulia, noto per il suo impegno nella promozione e divulgazione della speleologia nella regione.

Nato a Trieste nel 1946, Premiani si avvicinò alla speleologia nel 1962. A soli 15 anni iniziò a esplorare il mondo delle grotte, un interesse che lo portò ad entrare in piccoli gruppi speleologici. Nel 1988 divenne socio del Gruppo Speleologico San Giusto, dove si distinse rapidamente non solo per la sua passione, ma anche per le sue doti tecniche e umane. Tanto che, in appena un anno, assunse la presidenza del gruppo, carica che ricoprì fino al 2018, guidandolo per ben 30 anni. Durante la sua presidenza, il gruppo si espanse, superando i confini del Carso triestino tra cui spicca la riscoperta dell'area carsica montana dei Monti Musi, che portò alla scoperta, esplorazione e catalogazione di oltre 220 nuove grotte.

Appassionato di fotografia e topografia, Premiani innalzò il livello culturale del Gruppo, diventando promotore della pubblicazione scientifica "Ipogea", attiva dal 1994, e contribuendo all’organizzazione di "Bora 2000", il raduno itinerante della speleologia italiana, che vide la partecipazione di speleologi da tutta Italia.

Il suo impegno e le sue capacità organizzative gli hanno garantito stima e rispetto all'interno della comunità speleologica regionale. Nel 2005 è diventato presidente della Federazione Speleologica Triestina e nel 2014 ha assunto la presidenza della Federazione Speleologica Regionale, cariche che ha mantenuto ininterrottamente fino alla sua scomparsa. In questi ruoli, Premiani ha mantenuto stretti rapporti con la Regione Friuli Venezia Giulia, facilitando l’organizzazione di convegni, la bonifica di cavità inquinate e la gestione del delicato passaggio del Catasto Regionale delle Grotte, tra i più avanzati in Italia. Ha promosso inoltre il Progetto Targhette, che ha permesso il riposizionamento preciso di tutte le grotte registrate in quasi due secoli di storia.

Con l’avanzare dell’età, Premiani iniziò a dedicarsi anche all’archeologia, concentrandosi sulla preistoria delle grotte del Carso triestino. Nel 2007 divenne promotore dell'Aula Didattica della Grotta Nera di Basovizza, che ha accolto centinaia di bambini delle scuole, offrendo loro una ricostruzione ambientale di come l'uomo preistorico abitava le grotte del Carso. Quest’esperienza didattica si affiancava all'intensa attività svolta come divulgatore, insieme all’amico Giuseppe Sfregola, e come istruttore della Commissione Nazionale Scuole di Speleologia della Società Speleologica Italiana. Dal 2002 fu anche guida professionale iscritta all'Albo Ufficiale della Regione Friuli Venezia Giulia, formando numerosi nuovi speleologi e promuovendo la tutela e lo studio delle cavità naturali.

Una delle caratteristiche che permisero a Premiani di emergere nella speleologia regionale fu la sua dedizione totale alla causa. Non si limitò infatti a ricoprire cariche di rappresentanza, ma si espose sempre in prima persona, lavorando fianco a fianco con i suoi collaboratori, che lo riconoscevano come un leader capace di concepire e realizzare progetti ambiziosi.

Furio Premiani è scomparso il 2 febbraio 2025, all'età di 79 anni, a causa di una malattia che lo aveva colpito nei mesi precedenti. La sua morte ha suscitato profonda commozione nella comunità speleologica, che lo ricorda come un punto di riferimento fondamentale per la speleologia regionale e nazionale.

I funerali si terranno sabato 8 febbraio 2025 presso il Cimitero di Sant'Anna a Trieste, dove colleghi, amici e appassionati della speleologia gli renderanno omaggio per la sua dedizione e la sua passione, che hanno segnato in modo indelebile il mondo della speleologia.