“12 euro per 3 turni e 6 biglietti bus”: triestino denuncia condizioni insostenibili per lavoratori e famiglie
Un triestino ha espresso alla nostra redazione il proprio sgomento di fronte a un’offerta di lavoro che, a suo avviso, non solo è economicamente svantaggiosa ma comporta anche sacrifici logistici insostenibili, specialmente per i genitori divorziati o con figli piccoli. Il suo racconto mette in luce la complessità e le difficoltà che molti lavoratori si trovano a fronteggiare ogni giorno.
Un impegno gravoso per una retribuzione irrisoria
Il lavoro proposto prevede un turno di 1 ora e 45 minuti dal lunedì al venerdì, dalle 7 alle 8:45, per un compenso di 12 euro al giorno. Tuttavia, considerando mezzo’ora di spostamento all’andata e altrettanto al ritorno, i costi dei trasporti incidono notevolmente: "3 euro al giorno solo di bus – spiega il triestino – così ne restano 9”. Questa già esigua retribuzione si riduce ulteriormente se si aggiungono i turni del weekend, che richiedono più spostamenti e maggiore flessibilità.
Turni frammentati e spese di trasporto
Nei weekend, il lavoro diventa ancora più complesso: il turno si articola in tre fasce orarie (mattina, pranzo e tardo pomeriggio) per un totale di 4 ore e 45 minuti di attività, ma comporta 3 ore di spostamenti e 6 biglietti del bus. Il risultato? Una paga di 25 euro lordi, che si riducono a 16 euro netti dopo le spese di trasporto.
Le difficoltà per chi ha figli e famiglie divise
L’impatto di questo tipo di lavoro è ancora più difficile per chi ha figli minori di 14 anni e, per legge, non può lasciarli soli. Il nostro lettore riflette anche su chi, come lui, è genitore divorziato e non può contare su parenti per il supporto familiare: “Chi porta e prende i figli da scuola? Con chi restano durante i vari turni del weekend?” Per chi è costretto ad assumere una babysitter, i costi supererebbero di gran lunga il guadagno.
Una riflessione sulle condizioni di lavoro e la difficoltà a trovare personale
"Chiunque, anche senza figli o senza la necessità di prendere i mezzi, troverebbe questa proposta lavorativa stressante e poco vantaggiosa. Poi ci si chiede perché non si riesca a trovare personale," conclude il triestino.
Il racconto offre uno spunto di riflessione sulle sfide che i lavoratori affrontano per riuscire a bilanciare il lavoro con le esigenze familiari e di trasporto, mostrando che la questione della ricerca di personale va ben oltre il semplice fatto di "accettare un impiego".