Trieste Animal Day: «Vi spieghiamo perchè la caccia è sbagliata»

Riceviamoe pubblichiamo da Trieste Animal Day

In Italia e nella nostra Regione la violenta e purtroppo molto diffusa, attività venatoria causa ogni anno onsiderevoli danni agli animali, all'ambiente e all'uomo.
Oggigiorno molti credono ancora che la caccia sia un modo di controllo della natura e di protezione invece in realtà è un chiaro atto terroristico che l'uomo commette verso la fauna selvatica provocando gravi danni all'ambiente, è inamissibile dal punto di vista etico e ingiustificata dal punto di vista scientifico e umano. La caccia non è uno sport, non è necessaria, e uno stato che la sostiene e la contingenta non è uno stato civile.

In uno paese che tutela l'ambiente e gli animali, questi passaggi sarebbero dovuti essere ovvi e dettati dal buonsenso, e non richiesti a gran voce dalle persone sensibili al tema.

Il patrimonio faunistico e ambientale italiano è molto importante e imprescindibile, tutelarlo è un atto di cività ed evoluzione.

La caccia non è l'unico problema ambientale e per la biodiversità nel nostro paese, ma in un territorio già provato dalla cementificazione, dall'inquinamento e dai cambiamenti climatici, ma rappresenta l'ennesima violenza alla fauna.

Putroppo in Italia è possibile cacciare anche

La legislazione sulla caccia è spesso non rispettata, attraverso atti di deroghe regionali di ogni tipo, in violazione delle regole europee sulla tutela della fauna selvatica: dall’aumento illegittimo delle specie cacciabili, ai calendari venatori con periodi di caccia troppo lunghi e anticipati ed autorizzazioni di caccia in zone vietate, come la aree protette cacciando specie in stato di insatbilità per la specie e che in alcune regioni permettono di abbattere anche animali molto giovani e addirittura si assiste ai ripetuti tentativi di stravolgere l’attuale legge a tutto vantaggio dei cacciatori.
La caccia va dunque rigidamente regolamentata e gestita, nell’interesse degli animali: la fauna – Legge 157/92 - è “patrimonio indisponibile dello Stato, ed è tutelata nell’interesse nazionale ed internazionale”. Non è proprietà dei cacciatori.
”Tutte queste misure definiscono l’illecita flessione della tutela ambientale e della fauna prevista dalla normativa nazionale e perseguono il solo obiettivo di incrementare la lobby venatoria che, si ribadisce, è un'attività nefasta, violando addirittura i Dpcm che sono stati emanati a tutela della salute pubblica nel periodo pandemico della fase 1, non è possibile continuare a difendere gli interessi di alcuni nel continuare questa pratica barbara.
Per più di cinque mesi, milioni di animali sono abbattuti dai cacciatori in tutta Italia. Molte volte senza un adeguato progetto previsto dalla legge, a sostegno di un’attività tanto crudele quanto antiquata.
Ecco perché abolirla definitivamente:
- Perché dal 1° settembre al 31 gennaio, nella stagione venatoria 2019–2020, vi sono state 91 vittime umane di cui 27 morti e 64 feriti. Di questi 76 in ambito venatorio di cui 8 feriti non cacciatori più 20 morti e 48 feriti cacciatori: un problema di sicurezza per la pubblica incolumità;
- Perché, oggi più che mai, è eticamente inaccettabile uccidere per divertimento;
- Perché la società italiana ha maturato, da anni, una cultura nuova, di rispetto per gli animali, più del 75 % degli italiani è contrario all’attività venatoria;
- Perché la crisi ambientale è gravissima, gli habitat devastati, il consumo di suolo senza freni e senza una legge, come in altri Paesi europei. Lo sconvolgimento del clima ha pesanti conseguenze sulla fauna;
- Perché il declino di tante specie è grave ed in Italia, un tempo “giardino d’Europa”, si spara a ben 19 specie di avifauna in stato di conservazione sfavorevole;
- Perché molte regioni, a 20 anni da quella che doveva essere la messa a regime della legge nazionale sulla tutela della fauna e la regolamentazione della caccia, n° 157/92, non hanno provveduto ad emanare i Piani Faunistico Venatori Regionali, senza i quali l’attività venatoria è illegittima;
- Perché la caccia comporta un devastante disturbo biologico su tutte le specie, anche quelle che non sono oggetto di spari, in quanto sconvolge i normali ritmi di vita, compresa la possibilità di ricerca del cibo;
- Perché la caccia continua ad avvelenare l’ambiente con il piombo delle cartucce. Viola il diritto dei cittadini alla proprietà privata grazie all’art. 842 del Codice Civile, che permette l’ingresso dei cacciatori nei fondi privati.

L’ emergenza sanitaria globale dovuta al nuovo Coronavirus che stiamo vivendo è la chiara conseguenza dell'impatto umano sulla natura.
La liaison tra pandemie e perdita di biodiversità è inequivocabile. La distruzione degl habitat e delle biodiversità provocata dal genere umano danneggiano fortemente gli equilibri ecologici in grado di contrastare i virus responsabili di alcune malattie e crea condizioni inclini alla loro propagazione, originando disfunzioni tragiche sulla salute delle persone, che sull’economia e sui rapporti sociali.
La soluzione di quanto detto è il buon senso di tutta l'umanità iniziando dai Governi.
La terra chiede aiuto e ci manda continuamente segnali di pericolo ma facciamo finta di non vederli, ora è arrivato il momento di osservarli e analizzarli concretamente.
In questo momento tragico di crisi per il mondo umano bisogna pensare più che mai al futuro rendendoci conto che abbiamo bisogno di una vita pura e sostenibile, avendo pieno rispetto per la natura e la biodiversita abolendo ogni comportamento scorretto e rischioso per la salute umana e quella animale.