Barcolana tra cibo, turismo e critiche alla città
La Barcolana ha suscitato come sempre opinioni contrastanti tra i cittadini. Un post su un gruppo social locale riassume queste impressioni, evidenziando come l’evento sia vissuto da alcuni come un momento di vitalità per la città e da altri come una fonte di disagi. L’autore del post sottolinea che la manifestazione è diventata più una festa del cibo e del territorio piuttosto che un evento sportivo e lamenta la sua concentrazione in un’unica zona, suggerendo che una distribuzione più ampia avrebbe migliorato l’esperienza complessiva. La città, secondo questa riflessione, non sembra pronta a gestire il turismo di massa generato da eventi così importanti, mancando delle infrastrutture e della mentalità necessarie. Viene fatto un confronto con il Trentino, che rappresenta un esempio virtuoso in termini di organizzazione e accoglienza turistica. L’autore propone di reinvestire i proventi della Barcolana per migliorare la sicurezza, curare le zone verdi e valorizzare gli scavi archeologici, oltre a intervenire sui trasporti, come nel caso del tram di Opicina. Critiche vengono rivolte anche al progetto dell’ovovia, definito un’idea inadeguata e frutto di una gestione poco consapevole del territorio, con un riferimento ironico all’inettitudine evocata da Italo Svevo. In chiusura, l’autore invita a considerare queste osservazioni non come una lamentela ma come una riflessione costruttiva, sottolineando la necessità di acquisire cultura e formazione per migliorare l’accoglienza turistica e la qualità della vita a Trieste.