A Boris Pahor il 13 luglio verranno conferite le massime onorificenze di Italia e Slovenia

Pubblichiamo da Unione degli Istriani

il 13 luglio a Trieste si arricchirà di un altro tassello: all’ultracentenario scrittore sloveno Boris Pahor, il Presidente Sergio Mattarella, seguendo l’esempio dell’omologo Borut Pahor, conferirà la massima onorificenza, nominandolo Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica italiana.
 
Nato a Trieste nel 1913, famoso in tutto il mondo per i suoi libri e romanzi, testimone dell’incendio del Balkan, Boris Pahor è sempre stato critico nei confronti dell’Italia, ma se vogliamo essere onesti bisogna riconoscergli il coraggio di aver sfidato Tito, pubblicando nel 1975 assieme all'amico Alojz Rebula il libro "Edvard Kocbek: testimone della nostra epoca" (Edvard Kocbek: pričevalec našega časa).
 
In questo libro-intervista, pubblicato a Trieste, Boris Pahor denunciava il massacro di 12.000 prigionieri di guerra, appartenenti alla milizia anti-comunista slovena (domobranci), e i crimini delle foibe perpetrati dal regime comunista jugoslavo nel maggio del 1945.
 
Durissime furono le reazioni da parte del governo jugoslavo: le opere di Pahor vennero proibite nella allora Repubblica Socialista di Slovenia e a Pahor venne vietato l'ingresso in Jugoslavia.