Barcolana: Roberti, nuovi studi su cetacei che rafforzano tutela ambiente marino in arrivo
"La Regione è particolarmente orgogliosa di
ospitare le diverse iniziative della Barcolana, una
manifestazione che da tempo non si occupa più solo di vela ma che
sa affrontare tutte le tematiche legate al mare con una spiccata
sensibilità verso la sostenibilità. L'iniziativa odierna, che
vuole fornire strumenti pratici e informazioni aggiornate per
riconoscere e segnalare in modo corretto la presenza di cetacei
nel Golfo di Trieste e in Alto Adriatico, prosegue in questa
direzione. Anche con incontri di questo tipo affermiamo
l'importanza del rispetto dell'ambiente marino".
Lo ha affermato oggi a Trieste l'assessore alle Autonomie locali
Pierpaolo Roberti in apertura del workshop "Tutela di cetacei e
squali in Adriatico: monitoraggio, gestione e citizen science",
organizzato da Area Marina Protetta di Miramare e Direzione
Marittima - Guardia Costiera di Trieste nell'ambito di Barcolana
Sea Summit.
"Il Friuli Venezia Giulia è storicamente una terra di confine e
di incontro, ma anche un territorio che guarda al mare come a una
risorsa fondamentale. L'Adriatico - ha sottolineato Roberti - non
è infatti solo un luogo di transito o di commercio, ma
soprattutto un ecosistema complesso, ricco di vita, che richiede
attenzione, rispetto e conoscenza".
Nel corso del workshop è emerso che da una parte è fondamentale
coinvolgere le giovani generazioni in progetti di educazione
ambientale e che dall'altra risulta sempre più urgente
comprendere le interazioni tra attività marittime e fauna marina
protetta, acquisire nozioni sui protocolli di intervento in caso
di spiaggiamenti o avvistamenti e approfondire il quadro
normativo e le buone pratiche di conservazione.
"È assolutamente positivo - ha aggiunto l'esponente della Giunta
Fedriga - studiare tutti questi fenomeni e riflettere in modo
approfondito sulle situazioni che presentano elementi di
criticità".
In Adriatico cetacei e squali sono costantemente minacciati da
situazioni multiple di stress: uccisioni intenzionali,
cambiamenti climatici, degrado dell'habitat naturale, esaurimento
delle prede, rumore antropogenico, mortalità e lesioni causate
dalla pesca, contaminazioni chimiche, inquinamento da petrolio,
intrappolamento nelle reti della pesca a strascico e collisioni
con le imbarcazioni in navigazione.
Durante la conferenza è stato sottolineato che, per esempio, la
drastica riduzione di predatori sta portando a un forte calo
della biodiversità e a un crollo della resilienza del mare.
Delle sette specie di cetacei storicamente presenti in Adriatico,
ben cinque oggi sono a rischio estinzione.