Zeno D’Agostino ha rassegnato le sue dimissioni al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti

Zeno D’Agostino ha rassegnato le sue dimissioni al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti

Si comunica che Zeno D’Agostino, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, ha presentato le sue dimissioni irrevocabili al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. 

 

 

 

Le dimissioni a decorrere dal primo giugno sono state formalizzate con una lettera inviata ieri al ministro e sono dovute esclusivamente a motivi personali e familiari. Il ministro, compresa la situazione, le ha accettate ringraziando il presidente per il lavoro svolto in questi anni al vertice dell’Autorità di Sistema Portuale. 

 

 

 

 

 

L’incarico del manager veronese, alla guida del porto di Trieste da febbraio 2015, doveva concludersi il 15 dicembre 2024.

 

 

 

“Ci tengo a precisare  - ha sottolineato D’Agostino - che la mia decisione trae origine da necessità di natura esclusivamente familiare”. Ci sarà ancora tempo nei prossimi mesi per i bilanci finali e i saluti ai lavoratori, cittadini e a tutte le rappresentanze della società civile. Voglio intanto  esprimere gratitudine alle istituzioni che hanno riposto in me la  fiducia e che mi hanno consentito di svolgere serenamente l’incarico. Ringrazio il ministro Salvini per aver accettato la mia richiesta  e il viceministro Rixi,  che è stato punto di riferimento per ogni azione portata avanti insieme alla Regione Friuli Venezia Giulia con il presidente Fedriga e tutti gli enti del territorio”. 

 

 

 

“In questi anni – conclude il presidente –  lo scalo ha lavorato in modo intenso e proficuo. Gli obiettivi raggiunti sono stati eccezionali, ed ora il porto di Trieste, con Monfalcone e il sistema intermodale che abbiamo costruito, è diventato un modello a livello internazionale. Importanti investimenti, un network ferroviario europeo, cantieri aperti e soprattutto nuovi posti di lavoro. Grazie alla comunità portuale e all’impegno quotidiano di tutti i lavoratori, la città ha un nuovo porto proiettato nel futuro. E sono onorato di averlo guidato per quasi un decennio”.

 

 

 

 

 

 

 

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Zeno D’Agostino, manager veronese esperto di logistica, è a capo dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale dal 2015. Attualmente è anche presidente di ESPO - European Sea Ports Organization con sede a Bruxelles. D’Agostino ha ricoperto la carica di presidente di Assoporti - l'Associazione dei porti italiani, di amministratore unico di RAM Logistica, Infrastrutture e Trasporti Spa, nonché quella di segretario generale dell’Autorità Portuale di Napoli, amministratore delegato di LOGICA Scarl, direttore generale dell’Interporto di Bologna e responsabile strategie, sviluppo e marketing dell’Interporto Quadrante Europa di Verona.

 

A lui il merito di aver rilanciato l’immagine e consolidato la competitività del porto di Trieste con una posizione di leadership a livello nazionale e internazionale.

 

È stato inserito nella classifica 2020 stilata da Forbes Italia dei 100 migliori imprenditori e top manager italiani.

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“Per quello che ha fatto in questi anni, è sicuramente troppo poco dire grazie a Zeno D’Agostino e augurargli soddisfazioni almeno pari. Con lui il porto di Trieste è rinato e ha conquistato traguardi straordinari, non solo per la crescita dei volumi ma soprattutto perché ha innovato il concetto di scalo marittimo e lo ha preparato per le sfide del futuro. Sono orgogliosa di aver fatto a suo tempo una scelta giusta e di aver compiuto assieme a Zeno il primo importante tratto di strada che poi ha proseguito con immutato impegno e standing istituzionale. Ricominciata anche con l’apporto di figure di valore come Mario Sommariva, la storia del porto di Trieste ha segnato una tappa indimenticabile, da dove si deve andare avanti”. La deputata Debora Serracchiani, già presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, si rivolge al presidente dell’Autorità di sistema del Mare Adriatico orientale Zeno D’Agostino, che oggi ha rassegnato le sue dimissioni al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti.