Università, protesta degli studenti a Trieste contro tagli, guerra e precarietà

Università, protesta degli studenti a Trieste contro tagli, guerra e precarietà

In occasione della giornata nazionale delle università, il collettivo studentesco Link Trieste ha aderito alla mobilitazione nazionale per contestare la situazione critica in cui versa l’università pubblica in Italia. La protesta, che si inserisce all’interno dell’iniziativa ministeriale "Università svelate", intende denunciare i tagli al Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO), l’impatto della riforma Bernini e la precarietà del mondo della ricerca.

Le criticità segnalate dal collettivo

Secondo gli studenti di Link Trieste, il sistema universitario italiano soffre di decenni di sottofinanziamento strutturale e riforme neoliberali, che hanno reso la precarietà una condizione strutturale, specialmente per i giovani ricercatori.

I numeri forniti dal collettivo evidenziano una riduzione significativa del finanziamento: a Trieste, l’assegnazione dell’FFO per il 2024 ha subito un taglio del 3,07% rispetto al 2023, con un ammanco di circa 4,5 milioni di euro rispetto agli aumenti previsti.

"Non accettiamo che l’aumento delle tasse universitarie sia la soluzione per far fronte ai tagli", affermano gli studenti, ribadendo la necessità di investimenti strutturali per garantire una didattica di qualità e un accesso equo agli studi superiori.

Le richieste della mobilitazione

Gli studenti e i ricercatori precari che partecipano alla protesta chiedono:

  • Lo stop ai tagli all’università pubblica, che mettono a rischio il diritto allo studio e la qualità della ricerca;
  • L’abrogazione del DDL Bernini, che secondo i manifestanti non risolve il problema della precarietà accademica;
  • Un sistema di valutazione della ricerca più equo, con la revisione dei criteri dell’ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca);
  • Un’università libera da logiche di profitto e da condizionamenti legati alla guerra, con una ricerca orientata a fini civili e sociali.

"Riprendiamoci il nostro futuro"

Non accettiamo che il nostro futuro sia subordinato a meccanismi premiali, alla retorica del merito o alla corsa a ostacoli per ottenere una borsa di studio”, affermano gli studenti di Link Trieste.

Il collettivo invita tutta la comunità studentesca e accademica a unirsi alla mobilitazione, promuovendo un’università più giusta, accessibile e libera da vincoli economici e ideologici.

La mobilitazione proseguirà nei prossimi mesi con ulteriori iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sull’importanza di investire nell’istruzione pubblica.