Rifondazione Comunista: "Su Largo Barriera servono soluzioni culturali oltre che interventi securitari"
Il Partito della Rifondazione Comunista di Trieste ha espresso la sua preoccupazione per i fatti avvenuti a Largo Barriera domenica 12 gennaio. L'episodio, che ha coinvolto alcuni individui in una rissa violenta legata a questioni di spaccio di stupefacenti, ha sollevato dubbi e interrogativi sul futuro del quartiere. Il partito ha voluto esprimere la propria vicinanza alle persone coinvolte e ha colto l’occasione per proporre riflessioni e soluzioni.
Una violenza da isolare e distinguere
Secondo quanto dichiarato, la rissa di domenica scorsa è stata causata da uno scontro tra gruppi legato al possesso o allo spaccio di droga, e per questo va distinta da altri episodi che interessano la zona. "L'episodio – si legge nella nota – è stato molto violento ma limitato a pochi individui. Poteva tuttavia causare danni anche a persone estranee all’accaduto. Su questo, è necessario che le forze dell’ordine sappiano intervenire con la massima professionalità, come sembra sia successo."
Non strumentalizzare contro i migranti
Il PRC tiene a sottolineare che l’episodio non deve essere utilizzato come pretesto per una stretta ulteriore nei confronti delle persone migranti, che spesso vivono in condizioni di grande precarietà e che, nella maggioranza dei casi, si comportano correttamente. "I giovani migranti – prosegue il comunicato – subiscono la pressoché totale assenza di intervento delle istituzioni preposte. Serve una seria soluzione alternativa per migliorare le loro condizioni e non incrementare tensioni."
Proposte per Largo Barriera: non solo sicurezza, ma anche cultura
Secondo il PRC, la chiave per migliorare la situazione del quartiere non è solo un maggiore controllo del territorio, ma anche un investimento culturale e sociale. "Occorre far sì che i presìdi non siano esclusivamente di carattere 'securitario', ma che Largo Barriera diventi un luogo di scambio culturale e sociale." Tra le proposte avanzate:
- Creazione di spazi gratuiti per attività culturali e di aggregazione.
- Promozione di eventi serali e festivi per mantenere viva la socialità anche dopo la chiusura dei negozi.
- Investimenti in idee e risorse per rafforzare il "legame sociale" e migliorare la vita quotidiana nei quartieri più popolari.
Trieste è sicura, ma serve un lavoro condiviso
Il partito ricorda, citando le parole del questore di Trieste, che la città non è fuori controllo e che, nonostante la percezione diffusa, la situazione generale rimane sotto controllo. Tuttavia, riconosce l’importanza di un impegno congiunto da parte di istituzioni pubbliche, associazioni, gruppi e partiti per rendere Trieste più vivibile.
"Gli episodi di cronaca – conclude Gianluca Paciucci, rappresentante del PRC Trieste – vengono spesso amplificati oltre la loro reale gravità. Sta a noi proporre soluzioni per ristabilire il legame sociale e migliorare il contesto urbano. Nei prossimi mesi, porteremo avanti iniziative concrete in questa direzione."