"Orrore in Slovenia, riesumati 3.000 corpi delle vittime dei partigiani titini del giugno 1945 dall'abisso di Macesnova Gorica"
Pubblichiamo da Unione degli Istriani
lo scorso settembre il team di speleologi ed antropologi che si occupano della riesumazione delle vittime infoibate nell'abisso di Macesnova Gorica (Kočevski rog) nel giugno 1945 dai partigiani di Tito, hanno comunicato che sono più di 3.000 i corpi individuati, i cui resti si stanno portando in superficie in questi giorni.
Si tratta, secondo gli esperti, in maggioranza di uomini adulti, con una alta percentuale di ragazzini tra i 13 e 17 anni. Sarebbero sloveni e croati, molti dei quali civili, ma non si puó escludere la presenza di individui di altre nazionalità.
Arrestate nel maggio 1945 e detenute nei siti di Škof a Šentvid, nei pressi di Lubiana, le vittime furono portate nel luogo dell'esecuzione tra il 9 ed il 15 giugno per essere liquidate venendo gettate nell'abisso, ancora vive, come hanno dichiarato gli speleologi, che hanno ritrovato i resti di non meno di 30 persone in punti isolati del crepaccio, segno che una volta precipitate hanno cercato di uscirvi trascinandosi verso le ramificazioni ipogee della grotta.
Dalle analisi degli esperti sui resti delle vittime, sarebbero ben 500 i corpi polverizzati a seguito delle bombe lanciate sopra il cumulo dei corpi delle persone legate ai polsi, una volta gettate nell'abisso dai comunisti, per ucciderle e far crollare le pareti dell'inghiottitoio.
Lo scorso 28 settembre il vescovo di Novo mesto e Presidente della Conferenza episcopale slovena, Andrej Saje, accompagnato dal direttore dei lavori dello scavo della grotta, Tone Ostanek, ha visitato il luogo di questo orrore.
"Sono profondamente sconvolto dagli atti criminali che sono stati qui compiuti" ha dichiarato il vescovo, visibilmente scosso, dopo la visita " ed ho espresso la mia aspettativa che lo Stato e le autorità responsabili garantiscano che tutti coloro che sono stati violentemente assassinati durante e dopo la seconda guerra mondiale ricevano una degna sepoltura e che abbiano un posto nella memoria storica della nazione".
Parole chiare e nette, che arrivano dopo la presa di posizione della direzione del più grande cimitero della capitale slovena, quello di Žale, che in agosto aveva respinto ogni ipotesi di ospitare i resti delle vittime di Macesnova gorica, avanzata dalla Commissione di stato per l' individuazione delle fosse comuni del secondo dopoguerra.
Con 3.000 vittime, il sito di Macesnova gorica è il luogo del più grande massacro collettivo finora individuato in Slovenia. Si stima che in totale siano oltre 700 i luoghi in cui i partigiani di Tito hanno ucciso ed infoibato oppure sepolto le loro vittime nel periodo maggio - settembre 1945.
Un orrore senza fine!
Preghiamo tutti per queste povere vittime, in particolare per i ragazzini uccisi, evidentemente senza colpa e senza peccato.
Nelle foto, la situazione degli scavi aggiornata a settembre 2022.