Natale, Salvati-Famulari (PD): soldi a strade e musei non solo 'lucette
“Quest'anno non potranno dirci di no. La Giunta Dipiazza ha talmente tante risorse che può permettersi di stanziare più di un milione per le ‘lucette’ natalizie. Noi chiederemo che nel prossimo bilancio siano destinate risorse per migliorare sul serio e in permanenza la città, non solo 'stuco e pitura' per due mesi. Tra le destinazioni delle risorse ammesse per la tassa di soggiorno ce n'è da scegliere."
Lo affermano i consiglieri comunali Luca Salvati e Laura Famulari (PD), dopo che gli assessori Rossi e Bertoli hanno annunciato che dai 900 mila euro del 2024 “quest’anno la cifra sale a un milione e 380 mila euro” per le luminarie natalizie.
Il consigliere dem Salvati ricorda che la Sezione regionale di controllo della Corte dei conti per il Veneto ha chiarito che, per la destinazione del gettito dell'imposta di soggiorno, si prevedono interventi nel settore turistico, inclusi quelli a supporto delle strutture ricettive, lavori di manutenzione, valorizzazione e recupero di beni culturali e ambientali locali, servizi pubblici locali collegati a tali interventi.
"Siamo sempre stati favorevoli a fare il giusto per creare il 'clima' natalizio in città ma qui - affonda Salvati - si esagera. Le strade sono piene di buche e sporche, ci sono musei chiusi o sottovalutati e la Giunta Dipiazza pensa a potenziare luminarie, led ed effetti speciali di ogni genere, manca solo l’arrivo di Babbo Natale in persona con tanto di renne. Forse sarebbe stato meglio potenziare l’illuminazione pubblica stradale, spesso non adeguata e tale da favorire incidenti”.
"Altra cosa sarebbe stata se l'Amministrazione si fosse impegnata a convincere degli sponsor a pagar loro tali costi senza toccare le casse del Comune. A mero titolo di esempio - aggiunge il consigliere dem - il gruppo Hera che controlla Acegas App segna ricavi in crescita a 9.365,6 milioni di euro (+10,6%)".
"Un ulteriore intervento virtuoso – osserva la consigliera Laura Famulari – sarebbe potuto essere la creazione e il sostegno a un artigianato artistico locale, capace di produrre luminarie d’autore da esportare negli anni successivi. In altre città italiane, infatti, le luminarie natalizie hanno generato un’industria locale capace di creare valore aggiunto invece di impoverire la comunità. Oppure si sarebbero potuti destinare più fondi a iniziative distribuite lungo l’intero anno – tra cui, per esempio, Trieste Estate – portando cultura e attività continuative, non solo lucette per due mesi. E speriamo almeno che questa cifra enorme, doppia rispetto allo scorso anno e pari a quella che il Comune di Trieste investe nel sociale (al netto dei trasferimenti statali e regionali), porti finalmente a un risultato degno di nota."