"Impedito a un prete di recitare il “Padre Nostro” per benedire una scuola"

“Ormai siamo alla follia! Impedire a un prete di recitare il “Padre Nostro” per benedire una scuola, in nome di una mal interpretata tutela di “sensibilità diverse” ci fa capire a che punto siamo arrivati nel processo di sradicamento identitario della nostra civiltà.”

Così si sono pronunciati i consiglieri regionale di Fratelli d’Italia Claudio Giacomelli, Alessandro Basso e Leonardo Barberio commentando l’episodio accaduto pochi giorni orsono in provincia di Udine.

“Quando il responsabile della scuola elementare di Precenicco ha invitato il parroco a benedire l’istituto, spiegano i tre esponenti di Fratelli d’Italia, ben poteva immaginare che costui avrebbe, come normalmente si fa, recitato il “Padre Nostro”. Che poi una maestra glielo abbia impedito, davanti a decine di bambini che partecipavano alla cerimonia, appare davvero inopportuno e fuor luogo”.

La cosa più grave, però, continuano Giacomelli, Basso e Barberio, è che come giustificazione del gesto è stata richiamata la volontà di non urtare la sensibilità di persone con fedi diverse.”

“E’ proprio questo che non è accettabile, concludono i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia: la laicità delle istituzioni, e in particolare della scuola, esito del Concordato del 1984, non implica e non comporta assolutamente una laicizzazione della società attraverso processi di cancellazione del patrimonio spirituale comune a tutto popolo italiano. E la fede cattolica, con i suoi rituali, le sue cerimonie e le sue consuetudini appartiene a pieno titolo al patrimonio storico, culturale e spirituale dell’Italia intera.”