Il Comitato NO ovovia chiede un incontro a Dipiazza

 Il coordinatore del Comitato NO ovovia ha spedito oggi martedì 5 luglio una richiesta di incontro al Sindaco Roberto Dipiazza per presentare e discutere una proposta alternativa all’ovovia “che possa garantire per lotti successivi non solo la valorizzazione del tram di Opicina, quale collegamento, storico, trasportistico, turistico tra centro città ed altopiano, ma soprattutto due nuove linee tramviarie, da Barcola a Campo Marzio e da piazza Libertà a Borgo San Sergio, per una nuova mobilità che integri centro e rioni periferici, con benefici per tutta la città”.

Starc nella lettera sottolinea che dopo il pronunciamento del Ministero della Transizione Ecologica sulla non compatibilità degli impianti a fune con le zone a protezione speciale come il Bosco Bovedo e le numerose prescrizioni di Regione, Apra e Soprintendenza sulla relazione preliminare VAS “la preoccupazione del Comitato e del Coordinamento tra Associazioni, Organizzazioni, Partiti che lo sostengono è che Trieste perda i 48 milioni di euro del  Piano nazionale di ripresa e resilienza ottenuti per la Misura M2C2 – Investimento 4.2 Sviluppo trasporto rapido di massa” e conclude scrivendo “siamo pronti ad appoggiare qualsiasi iniziativa che l'Amministrazione ritenga intraprendere per promuovere nelle sedi competenti questa proposta alternativa, consapevoli che il tempo a disposizione per farlo si sta riducendo ogni giorno che passa, e per questo consegneremo la documentazione elaborata dai nostri esperti”.

Queste alcune delle principali criticità emerse in sede VAS, oggetto di richieste di approfondimento da parte di ARPA, Soprintendenza e Regione FVG:

VENTO: vanno approfondite le caratteristiche microclimatiche dell’area influenzate dalla morfologia territoriale, per esempio il vento catabatico che s’incanala nella valle del Rio Bovedo non più rallentato dalla vegetazione che verrà tagliata. (ARPA)

PRECIPITAZIONI e DISSESTO IDROGEOLOGICO: l’aumento degli eventi estremi, causati dai cambiamenti climatici, aumentano rischio di fenomeni dissesto idrogeologico, aggravato dal disboscamento che sarà attuato su zone geologiche ZG1 ad alta pericolosità di dissesto. (ARPA)

ASSENZA DI PROCESSI PARTECIPATIVI: uno degli obiettivi fondanti della valutazione ambientale strategica (VAS) è proprio nell’aiutare “i responsabili delle politiche a prendere decisioni consapevoli, basate su informazioni oggettive e sui risultati delle consultazioni che coinvolgono pubblico, parti interessate e autorità competenti, del tutto mancate nel progetto per la cabinovia. (ARPA)

INTERFERENZE VISIVE E PROSPETTICHE: vanno valutati i possibili impatti visivi dell’opera rispetto al Faro della Vittoria e al paesaggio circostante, quello dei piloni sia nella parte Campo Romano Bovedo sia nella parte di attraversamento del Porto Vecchio,  oltre all’interferenza delle grandi stazioni e piloni rispetto ai coni prospettici visivi verso gli immobili vincolati del Porto Vecchio. (SOVRINTENDENZA)

SCARSO IMPATTO SULLA DIMINUZIONE DEI VEICOLI PRIVATI: la Regione, oltre a segnalare che la previsione della variante non risulta inserita nel Piano regionale del trasporto pubblico locale, evidenzia che nell’ora di punta si stima che verranno tolti dalla rete 450 veicoli equivalenti. Considerato che tale valore rappresenta l’1,25% dei veicoli circolanti nell’area di studio nella medesima fascia oraria, si osserva come i dati non sembrino indicare effetti positivi particolarmente significativi su questa tematica. (REGIONE FVG)