Cavazzini(FI): «Bonus 600 euro, ecco perchè NON ne ho fatto richiesta per il mio studio legale»

Pubblichiamo da Consigliere Comunale di Forza Italia Andrea Caazzini

Bonus partita Iva (600 euro) e contributi per l’acquisto di nuovi strumenti informatici per lo studio legale Ecco perché non mi é mai passato per la testa di richiederli.
 
Sento polemiche contro parlamentari e/o politici locali legate al fatto che questi abbiano richiesto i contributi assegnati per le partite IVA a seguito della pandemia da coronavirus.
Ebbene, io credo che l'indignazione popolare sia giustificata.
Un politico, titolare anche di una propria partita Iva, dovrebbe ragionare sempre per il bene della collettività e mai anteporre i propri interessi personali.
Ogni politico prende una indennità per la funzione che, alle volte meno, alle volte piú, compensa il tempo occupato per l'attività svolta a favore dei cittadini e non utilizzato per la propria attività.
Richiedere un bonus legato ad una situazione emergenziale é come levare il pane ad un affamato. Lo Stato sta arrancando, abbiamo migliaia di partite IVA e di cassaintegrati che aspettano questi aiuti per sopravvivere e noi dovremmo rispettarli e aiutarli, anche rinunciando quantomeno a queste sovvenzioni "extra".
Il sottoscritto non solo non ha mai pensato di richiedere il bonus 600 eu ma non ha nemmeno richiesto alla propria cassa forense il contributo del 50% per l'acquisto degli strumenti informatici del proprio studio legale (circa 800 eu di spesa per un contributo di 400).
Rinunciare a 1000 euro non avrà arricchito nessuno ma sicuramente avrà agevolato qualcuno.
Non voglio insegnare nulla a nessuno poiché ognuno agisce secondo la propria coscienza ma ricordiamoci che non è il povero “che ha ricevuto l’ordine di ricevere, bensì sei tu (ricco) che hai avuto quello di dare".