“Mondi Astrali”: la nuova mostra di Nino Trovato al Magazzino 26 di Trieste
La mostra "Mondi Astrali" di Carmelo Nino Trovato a cura di Sebastiano Daverio organizzata dal Comune di Trieste è stata presentata oggi, giovedì 5 giugno nella Sala “Arturo Nathan” del Magazzino 26 di Porto Vecchio-Porto Vivo di Trieste dall’Assessore alle Politiche della Cultura e del Turismo, Giorgio Rossi alla presenza del curatore, Sebastiano Daverio e dell'artista, Carmelo Nino Trovato in un’anteprima per la stampa.
In mostra dal 7 giugno al 3 agosto 2025 sarà oltre una cinquantina di opere dell'artista triestino Carmelo Nino Trovato, pittore e architetto di solida formazione e riconosciuto talento nel panorama artistico italiano e internazionale. L'inaugurazione si terrà domani, venerdì 6 giugno alle ore 17.30, alla presenza dell'artista e del curatore, Sebastiano Daverio.
Il celebre e compianto storico dell’arte Philippe Daverio, amico ed estimatore di Trovato per oltre trent’anni, aveva presentato tre mostre personali del pittore triestino: adesso il testimone passa al figlio Sebastiano Daverio, che in un certo senso ripercorre le orme paterne cercando di svelare i segreti delle opere dell’artista. All’inaugurazione è prevista anche la presenza della moglie di Philippe, Elena Gregori Daverio, che ricorderà i legami di amicizia intercorsi fra il critico e il pittore.
Presentando l’esposizione, l’Assessore Rossi ha ricordato il rapporto di lunghissima data che lo lega a Nino Trovato, che – ha detto – “a mio parere è uno dei più bravi artisti triestini”. “Ringrazio per la presenza Sebastiano Daverio, figlio di un genio che ho conosciuto e del quale ho particolarmente apprezzato i rapporti umani e la cordialità. Gli auguro di avere la stessa umiltà e di poter seguire con successo le orme del padre. Riguardo alla mostra, prendendo a prestito una sua frase, ci sono quadri che devo essere spiegati e altri no. I quadri di Trovato mi piacciono perché non hanno bisogno di spiegazioni. Le spiegazioni sono dentro di noi: qui davanti abbiamo una proposta metafisica che va oltre i confini della realtà ed è quindi una bella sfida per il futuro di noi tutti, perché non sappiamo cosa troveremo oltre la vita”.
Sebastiano Daverio ha ricordato il rapporto molto speciale esistente con Trovato fin dalla primissima infanzia. “Lui e mio padre si sono conosciuti da giovani, quando Philippe Daverio aveva una galleria d'arte a Milano in via Montenapoleone e hanno poi collaborato a lungo realizzando diverse mostre insieme. Però il mio vero rapporto con la sua arte va al di là delle esposizioni: nonostante mio padre avesse una grandissima collezione, in camera da letto aveva appeso un suo bellissimo quadro molto particolare, con un'architettura acquosa simile a quella che si può ammirare in mostra nella prima corsia e non lo spostò mai. La cosa che più mi ha colpito è che nel corso del tempo si poteva vederlo sempre con una chiave di lettura diversa; nel mio caso, crescendo, mi ha trasmesso sempre emozioni diverse. La differenza tra un'opera d'arte di qualità e la mera decorazione – ha proseguito - sta proprio nella capacità di non stancare: rimane lì, ci accompagna, non ci stufa mai e ci stimola nuovi pensieri. Trovato quando disegna si affida alla sua sensibilità molto particolare, tanto che mio padre chiamava gli artisti come lui “sciamani”. Lo sciamano è una persona con la capacità di percepire i movimenti interiori, i mondi astrali e l’esoterico che c’è intorno e di raffigurarlo, rendendoci capaci di interpretarlo semplicemente guardando la sua arte. Grazie a questa sensibilità Trovato riesce a esprimere cose che noialtri scopriamo solo attraverso la sua arte: la sua sensibilità lo porta a disegnare mondi paralleli e interiori che per noi sono difficili da comprendere e li percepiamo solo nel momento in cui li vediamo espressi nell'arte. Per questo non servono spiegazioni: il trucco che sta dietro all’arte è suscitare emozioni”.
Sebastiano Daverio ha rivolto infine un pensiero speciale a Trieste. “Qui si respira un’aria magica: è contemporaneamente sia una città mediterranea che centroeuropea, che fa da ponte tra le culture e anche per questo è perfetta per ospitare una mostra come Mondi astrali. Ringrazio Trovato per questa opportunità fantastica e per essere sempre lo “sciamano” che ci porta a guardare dentro di noi con grande facilità e introspezione”.
“Il Magazzino 26 – ha concluso Rossi - da simbolo di archeologia industriale è diventato sede di importanti mostre: abbiamo l’occasione di essere un centro di gravità permanente culturale nel cuore di un'area oggi al centro di un nuovo universo, che spero riparta dalla consapevolezza di essere il luogo, l’Europa, dov’è nata la civiltà duemila anni prima che altrove”.
L’esposizione a ingresso libero, organizzata dal Comune di Trieste – Assessorato alle Politiche della Cultura e del Turismo, presenta in anteprima il nuovo ciclo pittorico che dà il titolo alla mostra, Mondi Astrali, composto da suggestivi trittici e dittici intrisi di visioni artistiche che aprono varchi verso inedite dimensioni interiori. Accanto a queste opere inedite, dipinte su acetato, il pubblico potrà ammirare anche una selezione significativa delle sue acclamate serie Cristalli Silenti e Acque Sognanti, insieme a lavori meno recenti, anche di grandi dimensioni, come il dipinto Il sangue puro della Rosa (acrilico su tela, 2003), offrendo una panoramica completa della sua poliedrica ricerca artistica.
"In occasione della mia mostra Cristalli silenti del 2017 a Trieste a Palazzo Gopcevich, presentata da Philippe Daverio – ha riferito Trovato ringraziando il Comune di Trieste per aver ospitato la mostra - mi trovai a discutere con lui nel mio studio situato sul colle di Scorcola, che gli piaceva molto poiché poteva ammirare la città dall’alto. Osservando alcune ultime opere Philippe, che aveva già presentato altre due mie personali, mi suggerì di prendere in considerazione il romanzo allegorico Hypnerotomachia Poliphili (che significa Combattimento amoroso di Polifilo in sogno), stampato a Venezia nel 1499 e attribuito a Francesco Colonna. Si tratta di un viaggio iniziatico illustrato con 169 xilografie dal contenuto misterioso. Così, seguendo il suo consiglio, mi sono ispirato alle illustrazioni di questo antico testo per la realizzazione delle piccole tavole del ciclo Mondi Astrali, presentate per la prima volta al Magazzino 26. Questi dipinti sono influenzati anche dai miei studi, fin dai tempi del liceo, inerenti alle ricerche esoteriche di Rudolf Steiner e di Massimo Scaligero: il termine “mondo astrale” si riferisce infatti ad uno degli “spazi” solitamente impercepibili ove l’essere umano si trova ad esistere coscientemente una volta abbandonato il cammino terreno od in particolari stati di coscienza propri ai cosiddetti “iniziati”".
La mostra Mondi Astrali, prodotta da MLZ, rappresenta un'occasione unica per immergersi nell'universo creativo di Nino Trovato, un artista che fin dai suoi esordi ha sviluppato un linguaggio pittorico profondamente personale e intriso di spiritualità. Come sottolinea il curatore Sebastiano Daverio, Trovato "libera la mente dai vincoli del quotidiano per intraprendere viaggi astrali sulla tela", creando opere che appaiono come "veri e propri varchi verso dimensioni interiori parallele".
Il nuovo ciclo Mondi Astrali si distingue per la sua capacità di evocare una realtà molteplice e simultanea, sfidando le convenzioni percettive e invitando lo spettatore a "perdersi e ritrovarsi simultaneamente" in un "caleidoscopio psichedelico". I dittici, in particolare, suggeriscono una "sovrapposizione di stati, dove mondi paralleli, simili ma unici, si sfiorano senza mai collidere", aprendo a una riflessione sui "confini sottili" e sul "fremito di realtà alternative che ci circondano”.
Le serie Cristalli Silenti e Acque Sognanti, già apprezzate dalla critica e dal pubblico, completano il percorso espositivo, testimoniando la coerenza della ricerca di Trovato nel corso degli anni.
Nei Cristalli Silenti, in cui acque misteriose scorrono dalla coscienza sotterranea e appaiono sorgive all’interno di architetture mistiche, emerge un'analogia con la letteratura del flusso di coscienza, mentre le Acque Sognanti immergono lo spettatore in atmosfere oniriche e contemplative.
"Mi colpisce anche il fatto - ha aggiunto l’artista - che il Destino mi abbia condotto ad esporre nella sala dedicata ad Arturo Nathan, artista da me molto amato, poiché il maestro Aligi Sassu, onorandomi della sua amicizia, ormai tanti anni fa mi diceva che la mia pittura gli rammentava quella del pittore tragicamente scomparso in un campo di concentramento nazista. Al punto che negli anni ’90 ebbe modo di scrivere, nella presentazione ad una mia personale al Museo Revoltella di Trieste e ad una al Centro San Fedele di Milano: Credo che non siano casuali i riscontri che nella sua pittura vi sono con un altro artista della sua terra, della sua città, che io ho conosciuto tanti anni fa: Arturo Nathan. Anche nelle opere di Nathan l'acqua e il mare, le navi e le rovine sono sempre presenti in una assorta solitudine con figure immote nella contemplazione della fonte primaria della vita: l'acqua, il mare.” Aligi si riferiva in particolare al mio ciclo delle Acque sognanti ma credo che le sue considerazioni siano adatte anche a questi Mondi Astrali, silenti e per certi versi inquietanti”.
L’esposizione è un omaggio a un artista che, come ricorda Sebastiano Daverio citando il padre Philippe, possiede la rara qualità di creare opere che "non stancano mai lo sguardo", ma anzi "rivelano nuovi dettagli e profondità inaspettate" nel tempo.
In mostra sarà disponibile anche un catalogo illustrato (edito da Hammerle Editori, Trieste), contenente il testo d’introduzione alla mostra del critico e curatore Sebastiano Daverio ed un’antologia di testi inerenti all'opera di Trovato, firmati da Philippe Daverio, Guido Perocco, Paolo Portoghesi, Aligi Sassu e Marcello Venturoli.
Nato nel 1954, Nino Trovato ha compiuto studi artistici e di architettura, laureandosi a Venezia. Allievo prediletto di Alfredo Surian, discepolo di Carlo Wostry, ha esposto in numerose mostre personali e collettive in Italia e all'estero, ricevendo importanti riconoscimenti, tra cui premi alla Biennale d'Arte Sacra di Venezia, al Centro San Fedele di Milano e al "Mini Print International" in Spagna. Sue opere sono presenti in musei e collezioni pubbliche e private in diversi paesi del mondo. Artisti e intellettuali di spicco come Aligi Sassu, Paolo Portoghesi, Massimo Cacciari, Vito Mancuso, Philippe Daverio e Vittorio Sgarbi hanno espresso apprezzamento per il suo lavoro. Trovato è anche giornalista pubblicista e ha curato progetti architettonici.
Informazioni su: www.triestecultura.it