Martedì 20 agosto al Museo Winckelmann “Fantastici tesori d’argilla”

Martedì 20 agosto al Museo Winckelmann “Fantastici tesori d’argilla”

Procede con eccezionale successo di pubblico la manifestazione “Archeologia di Sera” nel Giardino del Civico Museo d’Antichità “J.J. Winckelmann” (piazza della Cattedrale 1, ingresso per i disabili via San Giusto 4). Nel terzo incontro “Fantastici tesori d’argilla”, martedì 20 agosto alle ore 20.30(ingresso libero dalle ore 20), Marzia Vidulli presenterà la prestigiosa collezione dei vasi greci esposti al secondo piano del Museo.

Si tratta di una raccolta di vasi prodotti dalla Grecia stessa (ceramica attica a figure nere e figure rosse) e nella Magna Grecia, soprattutto in Puglia (ceramica apula); una delle collezioni più ricche al di fuori dei musei sorti nei siti stessi dell’antica produzione.

Quando il Museo venne formato accanto all’Orto Lapidario si pensò di farne un museo della storia locale, ma ben presto al Comune vennero offerte in vendita una collezione romana da Aquileia (città che allora non aveva un suo museo) e una di vasi dalla Puglia: vennero tra 1870 e 1871 acquistate con l’idea che l’emporio di Trieste meglio si sarebbe rispecchiato in un museo che accogliesse anche materiali di cultura classica e dagli altri paesi con i quali era in contatto. Purtroppo poi si fece scappare, giocando al ribasso, forse mal consigliato, una parte, la più consistente, della collezione di vasi antichi di Carlo d’Ottavio Fontana. Dopo la morte di questo facoltoso mercante e collezionista nel 1832 la sua raccolta fu suddivisa tra il figlio Carlo Antonio e la figlia Giuseppina. Quest’ultima andata sposa a Pietro Sartorio, conservò la propria parte, che accresciuta dal figlio Giuseppe passò nel 1910 per eredità al Museo triestino; mentre la parte di Carlo Antonio, passata al proprio figlio Carlo Ottavio, venne dapprima offerta al museo di Trieste, ma poi il Governo Prussiano fece un’offerta superiore e si aggiudicò i vasi; non per arricchire un solo museo, ma suddividendo ancor più quello che rimaneva della collezione Fontana tra le sedi di Berlino, Bonn, Gottinga e Breslavia.

È stata quindi necessaria una vera e propria “caccia al tesoro” per ricostruire, almeno in parte e virtualmente, la collezione Fontana, che se fosse rimasta integra sarebbe stata certamente paragonabile alle più prestigiose collezioni delle capitali europee.

In una serata dedicata alle preziosità greche non poteva mancare un piccolo contributo anche dal punto di vista musicale. “I Tre Sirtaki” è il brano dedicato, confezionato per l’occasione dalla giovane compositrice Giulia D'Andrea, con il quale il Gruppo Strumentale Lumen Harmonicum aprirà il proprio intervento alle ore 21.30. A seguire, il programma prevede un significativo itinerario tra “Serietà & Varietà dalla A alla… D! Tesori & Curiosità Musicali tra le Canzoni Popolari Triestine del Museo Carlo Schmidl”. Questa volta i titoli delle canzoni saranno tutti all'insegna della “C come Caligo... El Cotoler!” A ripristinare, per par condicio, un po’ di serietà all’inevitabile varietà musicale proposto dalla performer Francesca Marsi, al fianco di Paolo Venier, caratterista, Corrado Gulin (pianoforte), Marco Favento (violino), e Massimo Favento (violoncello) dedicheranno infine un sontuoso profilo composto da Nicola Samale e dedicato al personaggio con la C per antonomasia dell’opera lirica, la Carmen di Bizet.

Per informazioni: tel. 040 310500, e-mail:museowinckelmann@comune.trieste.it, www.museoantichitawinckelmann.it.