Futuro dell’acqua nasce sul Carso: Trieste presenta il Terzo Acquedotto, opera strategica per i prossimi 50 anni

Futuro dell’acqua nasce sul Carso: Trieste presenta il Terzo Acquedotto, opera strategica per i prossimi 50 anni

Trieste guarda lontano e lo fa partendo da una delle risorse più preziose: l’acqua. Nel Salotto Azzurro del Comune di Trieste è stato presentato ufficialmente il progetto del Terzo Acquedotto, una nuova grande infrastruttura destinata a rafforzare in modo strutturale la sicurezza e la resilienza dell’approvvigionamento idrico cittadino e regionale.

Un progetto strategico condiviso dalle istituzioni
Alla conferenza stampa hanno preso parte il sindaco Roberto Dipiazza, l’assessore regionale all’Ambiente ed energia Fabio Scocimarro, il presidente di Ausir Andrea Delle Vedove, il presidente di AcegasApsAmga Roberto Gasparetto, l’amministratore delegato Carlo Andriolo e il consigliere di amministrazione Daniele Musetti. Un fronte istituzionale compatto per illustrare un’opera considerata fondamentale per il futuro del territorio.

Dipiazza: “Un regalo per Trieste e per il Carso”
«Questo è un progetto di grande valore strategico – ha sottolineato il sindaco Roberto Dipiazza –. Iniziative come questa rappresentano il meglio dell’azione pubblica e costituiscono un vero valore aggiunto per la comunità. È un regalo importante per Trieste e per il Carso: un intervento moderno, sostenibile e pensato per il futuro». Un ringraziamento è stato rivolto a tutti i soggetti coinvolti per la visione dimostrata nella realizzazione dell’opera.

Una nuova dorsale idrica lunga oltre 20 chilometri
Il progetto prevede la realizzazione di una nuova condotta di adduzione idrica di oltre 20 chilometri, che attraverserà l’altipiano carsico, portando la capacità complessiva del sistema a oltre 1.400 litri al secondo, con la possibilità di superare i 1.500 litri al secondo in condizioni di piena integrazione con le altre linee esistenti. Una vera e propria dorsale strategica capace di garantire continuità del servizio anche in caso di guasti o manutenzioni.

Sicurezza, resilienza e continuità del servizio
Come spiegato dal presidente di Ausir Andrea Delle Vedove, il Terzo Acquedotto affiancherà le infrastrutture esistenti, servendo in particolare la parte marina e costiera e aumentando la resilienza complessiva del sistema. L’obiettivo è chiaro: assicurare continuità e stabilità dell’approvvigionamento idrico anche in scenari critici.

Un investimento da 180 milioni di euro
Si tratta di un intervento di grande portata, dal valore di circa 180 milioni di euro, inserito nel quadro delle strategie nazionali e regionali per la sicurezza idrica. Il progetto è stato finanziato grazie al Pniissi, con il supporto di Ausir, e rappresenta una delle opere più rilevanti del masterplan regionale per l’acqua.

Tecnologia avanzata e sostenibilità ambientale
Dal punto di vista tecnico, la condotta carsica sarà realizzata con tubi in acciaio rivestiti in polietilene, protetti da reti anti-roccia e dotati di sistemi di protezione catodica. La parte costiera verrà invece rinnovata con tecnologie no-dig, già sperimentate con successo in città, riducendo l’impatto ambientale e le interferenze con il territorio.

Una visione che guarda ai prossimi 50 anni
«Il Terzo Acquedotto è pensato per rispondere alle esigenze di oggi e dei decenni a venire», ha spiegato l’amministratore delegato di AcegasApsAmga Carlo Andriolo, sottolineando come l’opera nasca da un’attenta analisi di scenario e di risk management, in grado di anticipare gli effetti dei cambiamenti climatici e dell’evoluzione demografica.

Un sistema idrico sempre più interconnesso
La nuova infrastruttura potrà in futuro favorire interconnessioni strategiche con altri sistemi idrici regionali e internazionali, rafforzando la capacità di risposta del territorio in caso di emergenze. Un percorso già avviato con il collegamento transfrontaliero con la Slovenia, che ha aperto la strada a una cooperazione idrica sempre più strutturata.

Una lunga storia che guarda avanti
Trieste ha sempre dovuto misurarsi con la sfida dell’approvvigionamento idrico, rispondendo in ogni epoca con soluzioni innovative. Dall’acquedotto romano al Teresiano, dall’Aurisina al Randaccio, fino alle condotte costiera e sottomarina, la città ha costruito la propria sicurezza idrica passo dopo passo. Oggi, con il Terzo Acquedotto, si apre un nuovo capitolo di questa storia: un’opera che unisce tradizione, innovazione e visione strategica.