Baby-gang in azione a Santa Maria Maggiore: calci, pugni, cinghiate e violenza
Nella mattina del 26 novembre, la Polizia Locale di Trieste ha arrestato due giovani italiani, A.M. e T.B. (classe 2005), di origine serba e algerina, accusati di una brutale rapina avvenuta a ottobre nei pressi della scalinata della Chiesa di Santa Maria Maggiore. L'episodio, caratterizzato da una violenza estrema, potrebbe rientrare nel fenomeno delle cosiddette baby gang, già oggetto di attenzione da parte delle forze dell’ordine.
La dinamica dell’aggressione
L'aggressione si è consumata nella notte del 12 ottobre, quando i due arrestati hanno avvicinato un ragazzo che stava entrando in un veicolo chiedendogli una sigaretta. Al suo rifiuto, l’hanno bloccato e colpito violentemente con la fibbia di una cintura. Le urla della vittima hanno attirato due suoi amici, che, accorsi per aiutarlo, sono stati a loro volta aggrediti con pugni, calci e colpi alla testa.
L’obiettivo era verosimilmente la rapina, ma i due si sono dileguati dopo aver sottratto i portafogli delle vittime, trovandoli privi di denaro. Uno dei ragazzi ha riportato una frattura nasale e un trauma cranico, con una prognosi di 25 giorni, mentre gli altri due hanno subito traumi e ferite lacero-contuse.
Le indagini della Polizia Locale
La svolta nelle indagini è arrivata grazie al lavoro del Nucleo di Polizia Giudiziaria, diretto dalla PM Dott.ssa Chergia, che ha analizzato video di sorveglianza, monitorato i canali social e ascoltato alcuni testimoni. Un elemento decisivo per l’identificazione è stato rappresentato dai tatuaggi dei due giovani, chiaramente visibili in alcune immagini delle telecamere.
Durante le perquisizioni domiciliari, sono emersi ulteriori indizi a loro carico. Entrambi dovranno rispondere di rapina e lesioni aggravate in concorso, reati previsti dagli articoli 628, 582 e 585 del Codice Penale.
Possibili altri coinvolti nell’aggressione
Le indagini non sono ancora concluse: gli inquirenti stanno verificando il possibile coinvolgimento di altri due giovani, un ragazzo e una ragazza, che potrebbero aver partecipato alla rapina.
Il trasferimento in carcere e il giudizio del Gip
Dopo gli arresti, A.M. e T.B. sono stati trasferiti al carcere di via Coroneo su disposizione del Gip del Tribunale di Trieste, Dott. Dainotti, che ha sottolineato la "gravità del reato, connotato da violenza feroce e gratuita".
Le dichiarazioni dell’Assessore alla Sicurezza
L’Assessore alla Sicurezza, Caterina de Gavardo, ha elogiato il lavoro della Polizia Locale: “Gli operatori hanno condotto un’articolata attività d’indagine, dall’analisi delle tracce video al monitoraggio dei social, dimostrando grande professionalità nel garantire sicurezza alla nostra comunità”.
Un fenomeno preoccupante
L’episodio riaccende il dibattito sulla diffusione delle baby gang e sulla necessità di intensificare il contrasto a comportamenti criminali giovanili, puntando al tempo stesso su misure di prevenzione e sensibilizzazione per evitare che simili atti si ripetano.