“Trieste, Yugoslavia”, sabato su RaiStoria il documentario sul turismo d'acquisto jugoslavo che invadeva la città di Trieste

A partire dagli anni '60, ogni sabato il turismo d'acquisto jugoslavo invadeva la città di Trieste per comprare merci che in patria non si trovavano. L'oggetto più ambito erano i blue jeans. Lo racconta il doc di Alessio Bozzer, “Trieste, Yugoslavia”, in onda in prima visione sabato 18 gennaio alle 22.50 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’autore”. Dietro tutto questo ci sono storie di contrabbando, di emancipazione, di equilibri geopolitici e di un nuovo mondo che cominciava a mostrare il suo volto. Ci sono persone che partivano in auto o in pullman all'alba per percorrere centinaia di chilometri fino a Trieste. La merce che ripartiva veniva venduta a prezzi moltiplicati nei paesi dell'est, dove la gente non poteva viaggiare. La fine del fenomeno comincia con la morte di Tito nel 1980 e con l'inizio di quel processo sotterraneo che porterà alla caduta del muro di Berlino nel 1989 fino alle sgretolamento della Jugoslavia, e ai primi colpi di cannone in Slovenia, che annunciarono l'inizio delle guerre balcaniche. Oggi Piazza Ponterosso, simbolo di quel periodo, è un parcheggio comunale.

 (foto dell'Enciclopedia monografica del FVG, 1971)