Sanremo 2025: il pagellone definitivo tra hit usa e getta, nostalgie e colpi di genio

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Sanremo 2025: il pagellone definitivo tra hit usa e getta, nostalgie e colpi di genio

Sanremo è il grande rito nazionalpopolare che ogni anno si ripete uguale a se stesso e, proprio per questo, continua a funzionare. Il Festival non è solo una gara canora, ma un termometro della società, uno spettacolo che si nutre di ritualità, scandali programmati e vittorie che spesso sembrano scritte a tavolino. L’edizione 2025 non ha fatto eccezione: ha trionfato Olly, il volto perfetto per una generazione che ascolta la musica a velocità 1.5x, mentre il pubblico più esigente si è aggrappato alla follia controllata di Lucio Corsi e alla poetica ormai codificata di Brunori Sas.

Sanremo è anche il Festival delle emozioni prêt-à-porter: Simone Cristicchi ha portato sul palco la fragilità della memoria con un brano destinato a commuovere, Fedez ha trasformato il teatro Ariston in una confessione a microfono aperto. E poi ci sono stati gli evergreen del pop radiofonico, i tormentoni annunciati, gli esperimenti riusciti a metà e i soliti ritorni che più che omaggiare una carriera rischiano di sbiadirla.

Tra vincitori e sconfitti, canzoni destinate a durare lo spazio di un trend e pezzi che forse meritavano più attenzione, ecco il pagellone finale di Sanremo 2025.

 

1. OLLY – “BALORDA NOSTALGIA”

L’Ariston ha incoronato il suo re giovane. Olly si porta a casa la vittoria con un pezzo che ha il ritmo perfetto per TikTok. La canzone è efficace, anche se non esattamente memorabile. Ma il Festival non è solo musica, è anche strategia: la sua manager Marta Donà firma la quarta vittoria nelle ultime cinque edizioni, un record che dice più del talento degli artisti che del voto popolare.

Voto: 7

 

2. LUCIO CORSI – “VOLEVO ESSERE UN DURO”

Lucio Corsi sembra uscito direttamente da un universo parallelo in cui il glam rock non è morto e gli artisti non hanno paura di sperimentare. Sul palco si muove come un incrocio tra Renato Zero e David Bowie, e il suo brano è finalmente qualcosa di nuovo. L’Italia riscopre un cantautore autentico dopo anni di musica fatta con lo stampino. Forse non ha vinto, ma tra qualche anno sarà l’unico nome di questa edizione che ci ricorderemo.

Voto: 9

 

3. BRUNORI SAS – “L’ALBERO DELLE NOCI”

Brunori è una garanzia, come un vino rosso invecchiato bene. Le sue ballate toccano il cuore, fanno riflettere, commuovono. Ma c’è un problema: ormai ci si aspetta sempre la stessa cosa da lui. Il brano è bello, poetico, costruito alla perfezione, ma non sorprende. È come un film d’autore che tutti lodano, ma pochi vogliono rivedere.

Voto: 7,5

 

4. FEDEZ – “BATTITO”

Sanremo è un palcoscenico o una terapia di gruppo? Fedez arriva con un pezzo introspettivo, che suona come una confessione a cuore aperto. Se il pubblico lo ha capito è un altro discorso. Il brano si lascia ascoltare, ma è più un capitolo della sua vita privata che una canzone destinata a rimanere.

Voto: 6,5

 

5. SIMONE CRISTICCHI – “QUANDO SARAI PICCOLA”

Un pugno allo stomaco. La canzone è dedicata alla madre, affetta da Alzheimer, e Cristicchi riesce a raccontare la fragilità della memoria e il dolore di chi resta. Un brano che va oltre la musica, che non è fatto per le classifiche ma per lasciare un segno. Sul palco non canta, racconta, vive, porta tutti con sé. Il Sanremo delle emozioni passa da qui.

Voto: 8,5

 

6. GIORGIA – “LA CURA PER ME”

Ci sono artisti che a un certo punto della carriera scelgono di vivere di rendita. Giorgia no. Lei ha voluto rimettersi in gioco, salendo sul palco senza bisogno di conferme, con una canzone elegante e intensa. La sua voce è sempre sublime, il pubblico la ama da più di 30 anni, e lei risponde con una performance impeccabile.

Voto: 8,5

 

7. ACHILLE LAURO – “INCOSCIENTI GIOVANI”

Dopo le provocazioni, i travestimenti, le polemiche e persino un battesimo in diretta, Achille Lauro torna alla musica, e basta. Il suo brano è una riflessione profonda sulla sua generazione, un pezzo potente e sentito che conferma il suo talento oltre la teatralità. Quando smette di voler stupire a tutti i costi, diventa ancora più interessante.

Voto: 8

 

8. FRANCESCO GABBANI – “VIVA LA VITA”

Gabbani è un artigiano del pop: costruisce brani che funzionano, che si ricordano, che mettono il sorriso. Anche questa volta non sbaglia, ma la formula è ormai chiara e non ha più l’effetto sorpresa.

Voto: 6,5

 

9. IRAMA – “LENTAMENTE”

Irama punta tutto sul pathos, sulla voce spezzata, sul carico emotivo. Funziona, certo. Ma non sarà arrivato il momento di cambiare registro?

Voto: 6

 

10. COMA_COSE – “CUORICINI”

Sanremo è anche il festival delle coppie, e i Coma_Cose hanno capito come giocare le loro carte. “Cuoricini” è una canzone che avvolge e convince. Sarà sicuramente tra i più trasmessi in radio, fa il suo lavoro alla perfezione.

Voto: 8

 

11. BRESH – “LA TANA DEL GRANCHIO”

Bresh è un poeta urbano, ma il suo stile comincia a diventare prevedibile. Il brano ha il suo marchio di fabbrica, ma ormai sembra che i suoi pezzi si somiglino un po’ tutti.

Voto: 6

 

12. ELODIE – “DIMENTICARSI ALLE SETTE”

Una star internazionale intrappolata nel pop italiano. Elodie ha una presenza scenica incredibile e un brano che cresce con gli ascolti. Ma il Festival è abbastanza per lei?

Voto: 7,5

 

13. NOEMI – “SE T’INNAMORI MUORI”

Sempre intensa, sempre impeccabile. Ma è la canzone giusta per lei?

Voto: 6

 

14. THE KOLORS – “TU CON CHI FAI L’AMORE”

Un tormentone annunciato. Orecchiabile, ballabile, perfetto per l’estate. Ma anche dimenticabile.

Voto: 6

 

15. ROCCO HUNT – “MILLE VOTE ANCORA”

Formula vincente: napoletano + ritornello che ti rimane in testa. Funziona sempre (per restare nella propria comfort-zone).

Voto: 5,5

 

16. WILLIE PEYOTE – “GRAZIE MA NO GRAZIE”

La satira in musica è sempre rischiosa, e Willie ci prova con un brano pungente e intelligente. Il pubblico di Sanremo, però, forse preferisce le dichiarazioni d’amore a quelle politiche.

Voto: 6,5

 

17. SARAH TOSCANO – “AMARCORD”

Una giovane artista che porta sul palco un brano nostalgico e sognante. La voce c’è, la presenza scenica pure, ma manca ancora qualcosa per lasciare davvero il segno.

Voto: 6

 

18. SHABLO feat. GUÈ, JOSHUA e TORMENTO – “LA MIA PAROLA”

Un’esibizione che unisce diversi mondi del rap italiano, con un beat coinvolgente e rime affilate. Tuttavia, la collaborazione non riesce a creare un impatto duraturo sul pubblico.

Voto: 6,5

 

19. ROSE VILLAIN – “FUORILEGGE”

Estetica perfetta, presenza scenica impeccabile. La canzone, però, non regge il peso del personaggio.

Voto: 5,5

 

20. JOAN THIELE – “ECO”

Joan Thiele porta sul palco un brano etereo e sofisticato, caratterizzato da sonorità elettroniche e una voce avvolgente. La sua performance crea un’atmosfera intima e raffinata, ma potrebbe risultare troppo di nicchia per il pubblico generalista.

Voto: 6,5

 

21. FRANCESCA MICHIELIN – “FANGO IN PARADISO”

Francesca Michielin presenta una canzone intensa e personale, affrontando temi introspettivi con la sua consueta sensibilità. Nonostante la profondità del testo e l’interpretazione sentita, il brano manca di un ritornello incisivo che lo renda memorabile al primo ascolto.

Voto: 6

 

22. MODÀ – “NON TI DIMENTICO”

I Modà tornano con una ballata romantica nel loro stile inconfondibile. Sebbene il brano sia ben eseguito, manca di originalità e suona come qualcosa di già sentito.

Voto: 5,5

 

23. MASSIMO RANIERI – “TRA LE MANI UN CUORE”

Il veterano della musica italiana offre una ballata classica, ricca di emozione e mestiere. Tuttavia, il pezzo appare anacronistico e non riesce a connettersi con le nuove generazioni.

Voto: 5,5

 

24. SERENA BRANCALE – “ANEMA E CORE”

Una performance raffinata e sofisticata, che mette in luce le sue doti vocali e il suo background jazzistico. Tuttavia, il brano è forse troppo di nicchia per il pubblico di Sanremo.

Voto: 5,5

 

25. TONY EFFE – “DAMME ’NA MANO”

Sanremo non è la sua casa, e lo si vede. Il brano ha un sound contemporaneo e un appeal urban, ma sembra fuori contesto rispetto alla tradizione del Festival.

Voto: 5,5

 

26. GAIA – “CHIAMO IO, CHIAMI TU”

Un brano pop fresco e radiofonico, che mette in risalto la voce versatile di Gaia. Tuttavia, la canzone manca di profondità e rischia di perdersi tra le altre proposte più incisive.

Voto: 6

 

27. CLARA – “FEBBRE”

Una giovane promessa che porta sul palco un brano pop con influenze urban. Nonostante l’energia e la freschezza, la canzone manca di una struttura solida e di un’identità definita.

Voto: 5,5

 

28. RKOMI – “IL RITMO DELLE COSE”

Rkomi porta sul palco un mix di rap e melodia, con un testo che esplora le sfumature della quotidianità. Nonostante l’energia, il pezzo non riesce a distinguersi nettamente dagli altri in gara.

Voto: 5,5

 

29. MARCELLA BELLA – “PELLE DIAMANTE”

Doveva essere un ritorno celebrativo, invece è stata una performance che ha lasciato più dubbi che applausi. Il brano non aggiunge nulla alla sua carriera, e l’esecuzione non è stata delle migliori.

Voto: 5

 

PAGELLE A CURA DI FRANCESCO VIVIANI

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