Ride Out 2.0, domenica torna a Trieste il motoraduno che unisce giovani e veterani (VIDEO)
Domenica 1° giugno il nuovo raduno in partenza dal Porto Vecchio. Matteo Parenzan e Alex Danieletto: “Motori, rispetto e passione: Trieste risponde”
Un successo inaspettato che ha unito generazioni: così si potrebbe riassumere l’impatto del primo Ride Out, il motoraduno firmato Ride Out 2.0 che ha portato a Trieste centinaia di appassionati delle due ruote. Dopo l’ottimo esordio, Matteo Parenzan e Alex Danieletto – giovani organizzatori con energia e visione – tornano con una nuova edizione, in programma domenica 1° giugno, con ritrovo in Porto Vecchio alle 14.30 (zona Magazzino 27 o nelle immediate vicinanze).
Un raduno dinamico, non statico
La filosofia di Ride Out 2.0 si basa su un’idea precisa: dare movimento al raduno. Niente stazionamenti infiniti, ma più tappe, giro su strada, momenti di condivisione e uno spirito autentico da vero “ride out”. Come spiegato in diretta su Trieste Cafe, questo approccio è stato molto apprezzato dai partecipanti della prima edizione, che hanno sottolineato il piacere di vivere un raduno dinamico, condividendo chilometri e passione anziché semplicemente parcheggiare e attendere.
Da Trieste a Monte Grisa, poi verso Muggia
Il percorso previsto toccherà alcuni punti simbolici del territorio. Dopo la partenza, i motociclisti saliranno verso Monte Grisa, dove verranno distribuiti adesivi personalizzati e tessere sconto offerte dallo sponsor. Il tragitto proseguirà fino al piazzale Adriatico a Muggia, per poi concludersi – in modo informale – lungo il Canale Navigabile in via Ugo di Mare, dove si resterà in compagnia per salutare la giornata.
Un minuto di silenzio per chi non c’è più
Durante la diretta condotta da Luca Marsi, i due giovani hanno annunciato che il raduno sarà aperto da un minuto di silenzio in memoria dei motociclisti scomparsi, con un pensiero particolare rivolto al giovane deceduto nei giorni scorsi in un tragico incidente. Il gesto simbolico sarà accompagnato da un colpo di clacson, applausi e – per chi lo desidera – anche una “sgasata” corale, per onorare la memoria attraverso quel “rito del motore” che rappresenta libertà, appartenenza e rispetto.
Giovani protagonisti di un messaggio sociale
Parenzan e Danieletto hanno evidenziato con orgoglio come il successo del primo evento abbia dimostrato che i giovani possono organizzare manifestazioni serie e partecipate, con il pieno supporto delle istituzioni. Il Comune di Trieste ha infatti concesso tutte le autorizzazioni necessarie. Un risultato tutt’altro che scontato, se si pensa ai pregiudizi spesso riservati ai più giovani nel mondo dei motori.
Sicurezza prima di tutto
Uno dei temi centrali è stato quello della sicurezza stradale. Gli organizzatori hanno ribadito l’importanza di un comportamento responsabile da parte di tutti i partecipanti. Durante il primo Ride Out, l’evento si è svolto senza incidenti grazie alla collaborazione di tutti. Anche per la seconda edizione, sarà garantita la presenza di volontari incaricati dell’ordine e del rispetto delle regole, con l’obiettivo di evitare sorpassi azzardati e mantenere l’andatura di gruppo.
Porte aperte anche per chi non ha la moto
Ride Out 2.0 non è solo per chi possiede una moto. Chi desidera vivere l’esperienza può partecipare anche come passeggero, trovando accoglienza tra i membri della community. Come spiegato in diretta, ci sono sempre motociclisti disponibili a offrire un posto in sella a chi vuole unirsi allo spirito della giornata.
Il messaggio finale ai motociclisti
Il messaggio lanciato dai due giovani a conclusione della diretta è chiaro: “La libertà della moto va vissuta con responsabilità. Basta poco per trasformare una passione in tragedia. Ma insieme possiamo dimostrare che rispetto, sicurezza e divertimento possono convivere”. Ride Out 2.0 torna per unire, per ricordare e per dimostrare che anche a Trieste, il rombo dei motori può fare bene al cuore.
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