Ricky Ottolino: «Dicembre è magia, Trieste non si ferma» la nightlife tra luci, musica e sold-out (VIDEO)

Ricky Ottolino: «Dicembre è magia, Trieste non si ferma» la nightlife tra luci, musica e sold-out (VIDEO)

Per Ricky Ottolino dicembre è «un mese magico». Nella puntata dedicata a divertimento e movida verso le festività, il dj racconta come, dal primo del mese, si riaccenda in molti quello che definisce «lo spirito natalizio». Spiega che questo clima coinvolge chi il Natale lo ama e anche chi lo vive con più distacco, perché comunque «in un modo o nell’altro» crea un’atmosfera allegra e vivace. Parla di colori, decorazioni, luci che cambiano il volto della città e confessa di apprezzare molto tutto questo. Ricorda la passeggiata in centro del giorno precedente, quando è passato a salutare la squadra della pista di pattinaggio e ha respirato «una bella aria»: famiglie e gruppi di amici che escono, si ritagliano un momento insieme e si godono un centro storico addobbato.

La piazza Unità che cambia sapore a dicembre
Ricky entra nel dettaglio dei suoi piccoli rituali. Racconta che, durante il periodo natalizio, ama fermarsi al bar in piazza Unità proprio perché, in questa fase dell’anno, quella piazza «ha tutto un altro sapore». Ammette che, in altri mesi, magari non lo farebbe, mentre a dicembre l’idea di prendersi qualcosa da bere in quel contesto, con le luci e le installazioni, diventa un piacere diverso. È un modo per dire che l’atmosfera non è solo sfondo, ma cambia davvero il modo in cui le persone vivono gli stessi luoghi.

Il format “girls just wanna have fun” e la soddisfazione di una pista che non si svuota
Passando dal racconto dell’atmosfera al lavoro in console, Ricky torna sul suo format “girl just won’t have a fun”, portato due sabati fa al Dodylon Club. Ne parla con evidente soddisfazione. Ricorda che si trattava dell’esordio del format in discoteca e che la serata è stata «un successo», con «veramente tante persone» presenti. La soddisfazione più grande, però, non è solo numerica. Ricky sottolinea che non è affatto scontato «tenere una pista per tante ore» e vedere, fino a tarda notte, «una pista piena che risponde, che balla, che si diverte». Spiega che, di solito, già un’ora o mezz’ora prima della chiusura iniziano i deflussi normali: la gente esce, torna a casa, il locale si svuota. In questo caso, complice anche una chiusura particolarmente tarda, la sfida era ancora più complessa, e proprio per questo il risultato gli ha dato una «grande soddisfazione» sia dal punto di vista organizzativo sia da quello musicale. Parlando anche con Miguel, dice di essersi sentito confermato in questa impressione.

Il ritorno in discoteca: Dhome, Mashup Squad e la notte glitter
Guardando al calendario, Ricky annuncia il nuovo appuntamento del weekend. Il format che ha testato con successo al Dodylon Club verrà riproposto, questa volta al Dhome. Spiega che l’evento è organizzato «in collaborazione con i ragazzi di Mashup Squad», che considera una garanzia. La serata inizierà alle 23.30, con lui in console affiancato da Mister Jodi Vivoda. Il tema scelto è «glitter»: un invito esplicito, soprattutto per le ragazze, a sbizzarrirsi con abbigliamenti brillanti, lustrini, dettagli che riflettono le luci della pista. Sorride sul fatto che «per i ragazzi è un po’ più difficile trovare qualcosa di brillantinato», ma non esclude che qualcuno possa lasciarsi convincere. Per Ricky, la serata al Dhome è il focus assoluto del fine settimana e rappresenta una naturale continuazione del percorso aperto dal format.

«Trieste era meglio di Riccione»: una provocazione nata in console
Uno dei passaggi più curiosi del suo intervento è il paragone tra Trieste e Riccione. Ricky racconta di aver trascorso alcuni giorni estivi proprio nella località romagnola, storicamente considerata una delle capitali italiane della movida. Spiega che negli anni passati non si sarebbe mai sognato di fare paragoni, ma che quest’anno la situazione gli è sembrata diversa. Dice che, per la prima volta, ha avuto l’impressione che Trieste fosse «più attiva», con «più gente», «più voglia di far festa» e «più eventi» rispetto a Riccione. A confermare questa sensazione, racconta di aver parlato con commercianti e operatori locali, che gli avrebbero descritto una stagione un po’ «in crisi» per la Riviera. Ricorda anche di aver letto qualcosa sul tema nei giornali. Da qui nasce uno sketch improvvisato durante un suo dj set: prendendo il microfono, ha detto al pubblico «ragazzi, noi siamo meglio di Riccione», frase che, riassunta così, era naturalmente più carismatica nel tono in cui l’ha pronunciata. Il risultato è stato immediato: i ragazzi «si sono gasati», percependo quella battuta come un piccolo orgoglio cittadino. Nel dibattito con Miguel, Ricky riconosce comunque la differenza di dimensione e di storia, ma il suo racconto fotografa un dato: nell’estate appena trascorsa, la Trieste che vede lui da dietro la console gli sembra aver cambiato passo.

Una città che si scopre viva quando alza lo sguardo oltre il telefono
Il filo che attraversa le parole di Ricky è la distanza tra percezione e realtà. Da un lato, ci sono i social, dove spesso si ripete che «a Trieste non c’è niente». Dall’altro, la fotografia concreta di una città in cui dicembre porta le persone in centro, dove le famiglie escono, le luci delle feste cambiano la piazza e le serate nei club registrano piste piene fino alla chiusura. Ricky insiste su un’idea semplice: a volte basta «buttare l’occhio un po’ più in là» per accorgersi che gli eventi ci sono, la voglia di stare insieme anche, e che Trieste, almeno nelle notti che lui vive in console, non ha nulla da invidiare a tante altre realtà.

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