Vita alternativa nel bosco, bambini allontanati: Mattino 5 racconta la decisione che fa discutere

foto screen mattino 5 - canale 5 - mediaset [...]

Vita alternativa nel bosco, bambini allontanati: Mattino 5 racconta la decisione che fa discutere

Mattino 5, il programma di Canale 5 condotto da Federica Panicucci, è tornato questa mattina su una vicenda che sta dividendo l’opinione pubblica: quella dei tre bambini allontanati dalla loro famiglia, che da tempo viveva in un casolare isolato nel bosco di Palmoli, in provincia di Chieti.

Al centro del racconto televisivo, le motivazioni contenute nell’ordinanza del Tribunale dei minori, che ha disposto l’affidamento dei piccoli ai servizi sociali e il loro trasferimento in una casa famiglia. Qui soggiornano insieme alla madre, autorizzata a stare con loro solo durante i pasti, mentre per la notte i piccoli restano nella struttura, lontani entrambi dai genitori.

In puntata vengono ripercorsi i punti chiave che hanno portato alla decisione dei giudici. Il casolare, situato in un’area boschiva isolata, è stato definito disagevole e insalubre: privo di certificato di agibilità, senza gas, con riscaldamento a legna e con condizioni igieniche giudicate non adeguate. I bambini, inoltre, non risultavano seguiti da un pediatra, non erano iscritti a scuola e non avevano socialità con coetanei.

Secondo quanto ricostruito a Mattino 5, dopo i primi accertamenti di carabinieri e servizi sociali e una prima udienza interlocutoria, i genitori avrebbero mostrato una scarsa collaborazione. Avrebbero rifiutato soluzioni abitative alternative proposte dal Comune, così come l’iscrizione dei figli a scuola. Avrebbero inoltre richiesto fondi per sostenere visite sanitarie e accertamenti di tipo neuropsichiatrico e vaccinale, presentando nel frattempo documenti provenienti da una scuola bresciana per giustificare l’istruzione domestica della figlia maggiore.

Un atteggiamento considerato “ostile” dal Tribunale, che ha ritenuto necessario un allontanamento immediato dei bambini fino alla piena chiarezza delle condizioni abitative, educative e sanitarie.

Il padre, Nathan, intervistato durante la trasmissione, respinge ogni accusa: «Non sono un pazzo», afferma, annunciando un ricorso contro i provvedimenti e spiegando di aver già predisposto un certificato di idoneità statica dell’abitazione e un piano di ristrutturazione con tecnologie ecocompatibili per realizzare un bagno conforme.

La scelta del Tribunale ha intanto acceso un ampio dibattito pubblico, tra chi difende la necessità di tutelare i minori e chi denuncia un intervento percepito come sproporzionato. In queste ore, inoltre, non sono mancati episodi preoccupanti: sono stati segnalati messaggi di minacce rivolti al giudice che ha firmato l’ordinanza, condotta che è stata fermamente stigmatizzata dagli esperti intervenuti nella trasmissione.

Il caso resta ora aperto, in attesa dell’esame del ricorso e delle prossime verifiche richieste dalla magistratura minorile per valutare, nel modo più adeguato e tutelante, il futuro dei tre bambini.