Venerdì 2.000 persone attese per la Festa del Sacrificio a Trieste: “Aperta a tutta la città” (VIDEO)

Venerdì 2.000 persone attese per la Festa del Sacrificio a Trieste: “Aperta a tutta la città” (VIDEO)

“La moschea è aperta a tutti, come la nostra festa”. Con queste parole, Akram Omar, presidente della Comunità islamica di Trieste, ha accolto l’invito di Luca Marsi durante la diretta serale di Trieste Cafe per raccontare in modo chiaro e accessibile il significato della Festa del Sacrificio, che si terrà venerdì 7 giugno anche nel capoluogo giuliano, al campo sportivo di San Luigi.

La festa islamica più importante spiegata in diretta

La Festa del Sacrificio (Eid al-Adha), ha spiegato Omar, è la celebrazione religiosa più rilevante per l’Islam, in ricordo del gesto di Abramo, pronto a sacrificare il figlio per obbedienza a Dio. Nell’atto, però, l’arcangelo Gabriele lo fermò portando al suo posto un montone da sacrificare. Ed è proprio per onorare questo momento che milioni di musulmani in tutto il mondo, anche a Trieste, si riuniscono per la preghiera e il sacrificio simbolico.

“Venerdì si terrà la cerimonia pubblica – ha ricordato Omar – aperta a tutta la cittadinanza, nessuno escluso. La nostra moschea non è un luogo chiuso: è parte della città”.

Migliaia di persone attese al campo San Luigi

L’inizio della celebrazione è previsto intorno alle 9 del mattino, ma i primi arrivi sono attesi già dalle 8. Secondo le stime della Comunità islamica, l’affluenza potrebbe superare anche le duemila presenze, come già accaduto per la festa di fine Ramadan. La scelta del campo San Luigi nasce proprio dalla necessità di avere uno spazio ampio, aperto, facilmente raggiungibile anche a piedi o con mezzi pubblici.

Durante la mattinata si terranno i canti religiosi, un discorso introduttivo del presidente Omar, i saluti delle autorità religiose e civili e la preghiera ufficiale recitata sia in lingua araba che in italiano. Al termine, spazio al rinfresco e al momento conviviale.

“Il sacrificio? Nessun animale viene macellato a Trieste”

“Non portiamo animali al campo. A Trieste non si sacrifica nessun animale”, ha chiarito Omar. Una precisazione fondamentale, nata dalle false credenze che talvolta circolano sui social, dove si è insinuata l’idea che la festa implichi una macellazione pubblica.

“Dove possibile, il sacrificio viene effettuato in appositi macelli autorizzati, ma da noi no. Chi vuole, può fare una donazione per acquistare carne da inviare in altri Paesi o per aiutare famiglie bisognose”. Per regolamento religioso, chi sacrifica un animale ha il diritto di consumarne solo un terzo: il resto va condiviso con parenti e poveri.

L’impegno sociale della Comunità islamica a Trieste

Non solo religione, ma anche solidarietà. “Durante il Ramadan – ha raccontato Omar – abbiamo distribuito quasi 10mila pasti, senza chiedere a nessuno di che fede fosse. Aiutiamo tutti, ogni giorno, anche con vestiario, orientamento al lavoro e sostegno abitativo”.

In questi giorni la Comunità sta raccogliendo fondi da destinare a chi soffre nella Striscia di Gaza. “La guerra ha oscurato le nostre feste. Più di 100mila morti, molti dei quali bambini. È impossibile restare in silenzio”, ha detto con voce spezzata il presidente. E ha sottolineato l'importanza della preghiera interreligiosa tenutasi all’università con il vescovo di Trieste: “È dovere morale unirci per la pace”.

Visite alla moschea: “Chiunque può entrare, basta un appuntamento”

Durante la diretta, spazio anche alla conoscenza del mondo islamico: la moschea è aperta ogni giorno per chi voglia visitarla, ma si consiglia di prenotare un appuntamento, soprattutto per le visite guidate istruttive riservate a scuole, gruppi o turisti. “Con rispetto, chiunque può entrare. Basta un abbigliamento decoroso, come per ogni luogo sacro”.

La visita completa può durare anche due ore per le scolaresche, mentre per i singoli visitatori si conclude in 20-30 minuti. “Il dialogo nasce anche così”, ha concluso Omar.

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