Triestino furibondo: 'A Trieste i marciapiedi crollano, ma almeno avremo cento alberi di Natale!'
Un cittadino triestino ha voluto segnalare a Trieste Cafe lo stato di degrado del marciapiede di via dell’Università, una delle strade centrali del capoluogo, a pochi passi dal cuore della città.
Nella sua segnalazione, corredata da foto eloquenti, l’uomo denuncia una situazione di incuria che, a suo dire, va avanti da anni: “Sono otto anni che i marciapiedi fanno vomitare – scrive – due anni fa si è aperto un buco, e tutto ciò che è stato fatto è piazzare una transenna in mezzo”.
L’immagine mostra infatti un tratto di marciapiede stretto, danneggiato e parzialmente transennato, con poco spazio per il passaggio dei pedoni. “Il marciapiede dall’altra parte della strada è largo forse 80 centimetri – prosegue – altro che città turistica, questo è degrado da anni. Però avremo cento alberi di Natale... povera Trieste”, conclude amaramente.
Una voce di disagio che rappresenta molti
La segnalazione, inviata alla nostra redazione, riflette un sentimento diffuso tra diversi cittadini che chiedono maggiore cura per la viabilità pedonale e per i quartieri storici. Via dell’Università, infatti, è una delle strade più percorse da residenti e studenti, ma in alcuni tratti versa in condizioni precarie, con buche, crepe e barriere temporanee ormai permanenti.
Il cittadino ha voluto anche sottolineare la contraddizione tra i grandi eventi organizzati in città e la manutenzione quotidiana: “C’è chi chiede fuochi d’artificio per Capodanno – scrive – ma il resto della città avrebbe bisogno di interventi concreti sui marciapiedi e sulle strade”.
Il tema della manutenzione urbana
La segnalazione riaccende il dibattito sulla manutenzione ordinaria e sulla sicurezza dei pedoni, soprattutto nelle aree centrali dove l’afflusso di persone è costante.
Negli ultimi anni, Trieste ha avviato numerosi progetti di valorizzazione urbana, ma non mancano le richieste di intervento per i piccoli disagi quotidiani che incidono sulla qualità della vita dei cittadini.